«Dal 1° dicembre – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – le piccole imprese, con un volume d'affari fino a 2 milioni di euro, cioè il 95% del totale delle aziende italiane, dovranno versare l'Iva solo dopo aver riscosso il dovuto dai propri clienti. Questo provvedimento, fortemente richiesto dalla nostra associazione, sarà in grado di dare una boccata d'ossigeno soprattutto alle piccole e piccolissime imprese in questo periodo di forte crisi e costituisce un miglioramento importante rispetto al precedente sistema di liquidazione tributi». Infatti, fino a oggi, in Italia un piccolo imprenditore, pur non avendo riscosso il proprio pagamento, era costretto a pagare l'Iva in anticipo sull'importo da incassare.
In Italia i tempi medi di pagamento della Pa e dei privati nei confronti delle piccole imprese sono di 137 giorni e nell'ultimo anno sono aumentati di 44 giorni. «In questa situazione – continua Grasso – gli imprenditori erano schiacciati tra l'incudine della mancanza di liquidità e il martello dell'obbligo di versare l'Iva su importi che avrebbero incassato dopo quattro o cinque mesi. Nel nostro Paese i tempi medi di pagamenti sono il doppio della media UE per i pagamenti tra privati e il triplo della media europea nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Ma numerosi imprenditori devono attendere addirittura anni per essere pagati. Ora occorre che il governo prenda provvedimenti concreti per recepire la direttiva europea che fissa a 30/60 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese». In Liguria, secondo i dati dell'Osservatorio regionale dell'Artigianato e della Piccola impresa, il ritardo nei pagamenti dei clienti si aggirano intorno ai 96 giorni. Una difficoltà che aumenta quando i clienti sono amministrazioni pubbliche e i pagamenti si aggirano intorno ai 110 giorni con una punta di 167 giorni nel campo dell'edilizia.