"Sappiamo che il neo sindaco Agata eredita questa scelta dalla precedente amministrazione - prosegue -, troviamo però difficilissimo da sopportare che gli unici affondi per la ricerca di denaro vadano a ledere gli interessi dei turisti che portano lavoro e vita, quelli degli albergatori che portano lavoro e consumo di beni e servizi ed infine si vadano a tagliare le somme destinate a realizzare manifestazioni estive volte alla valorizzazione del borgo o delle sue tradizioni.
Per un paese che vive di turismo più che una scelta obbligata parliamo di un atto di harakiri.
Come se le pmi locali non fossero già tartassate da imposte dirette ed indirette. Se poi sommiamo questa scelta al blocco alla movida del mese scorso potremo dire che il territorio non è più interessato al turismo come core business.
Bisogna infatti ribadire che le risorse arrivano da esterni e devono rimanere sul territorio, Levanto non può purtroppo vivere d'altro.
Questo bisogna dirlo e ribadirlo, poiché pare che non venga sempre capito o ricordato.
Anche il fatto di avere sempre mercatini, con operatori esterni al nostro territorio, che vengono, godono di location di vendita alle quali noi non possiamo arrivare, per poi incassare e portare via gli incassi (senza che essi, quindi, ricadano sul territorio) fa capire come così non vada bene". (6 agosto)