Il perimetro del gruppo risulta principalmente composto da Cariparma S.p.A. (capogruppo), Banca Popolare FriulAdria S.p.A., Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A. e Crédit Agricole Leasing Italia S.r.l., consolidate integralmente.
_Dati economici_
Utile Netto di Gruppo a 141 milioni (in raddoppio rispetto allo stesso periodo del 2014 , +53% a/a, escludendo l'impatto dell'imposta straordinaria pagata nel 2014 relativa alla rivalutazione delle quote in Banca d'Italia)
Risultato ante imposte a 226 milioni (+52% a/a)
Proventi Operativi Netti a 915 milioni (+8% a/a)
Oneri Operativi a 475 milioni (stabili a/a)*
Risultato Gestione Operativa a 440 milioni (+20% a/a)*
Costo del credito a 200 milioni (-4% a/a)
Dati patrimoniali
Patrimonio Netto di Gruppo a 4,8 miliardi (+2% a/a)
Crediti verso Clientela pari a 36,8 miliardi (+1% a/a)
Massa Amministrata pari a 95,9 miliardi (+6% a/a)
Raccolta diretta pari a 36,7 miliardi (+2% a/a)
Raccolta indiretta pari a 59,2 miliardi (+9% a/a)
Raccolta gestita a 25,0 miliardi (+21% a/a)
_Ratio di Gruppo_
Cost/Income ratio a 52% *
ROE al 6%
ROTE al 10%
Common Equity Tier 1 a 11%
Tier Total a 13,3%
Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole conferma la sua posizione patrimoniale solida: l'indicatore di Common Equity Tier 1 si posiziona all'11% ed il Total Capital ratio al 13,3%. Più che soddisfacente anche il livello di liquidità: l'indicatore LCR si posiziona al 123%. Le masse intermediate del Gruppo raggiungono i 133 miliardi di euro, in crescita del +5% rispetto a giugno 2014. La raccolta diretta, pari a 37 miliardi di euro, è in crescita del +2% a/a. La raccolta indiretta si attesta a 59 miliardi di euro (+9% a/a): positiva la performance della raccolta gestita, che ha beneficiato anche di un contesto tassi favorevole (alla fine del primo semestre 2015, la crescita dello stock di raccolta gestita è pari a 4 mld , +21% a/a).
Gli impieghi clientela, pari a 37 miliardi di euro, mostrano un trend di ripresa (+1% a/a): in particolare si conferma positiva la produzione del comparto mutui casa (grazie all'erogazione di circa 11.000 prestiti nei primi sei mesi dell'anno, +44% a/a). Sul fronte del sostegno delle aziende continua l'impegno del Gruppo nel settore agro-alimentare, nel quale si contano oltre 30 mila clienti ed impieghi in crescita del +8% a/a, confermando l'importanza del segmento per il Gruppo.
In crescita la clientela, supportata anche dall'orientamento crescente del Gruppo verso il digitale e la multicanalità che consente di intercettare i nuovi target di clientela evoluta: nel semestre sono stati circa 55.000 i nuovi clienti acquisiti.
Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole ha conseguito un utile netto nel semestre pari a 141 milioni di euro (in raddoppio rispetto alla performance del I semestre 2014; +53% escludendo l'impatto dell'imposta straordinaria pagata nel 2014 relativa alla rivalutazione delle quote in Banca d'Italia), evidenziando un tendenziale progressivo di crescita negli ultimi sette trimestri. La performance è trainata dal miglioramento della gestione operativa e dalla flessione progressiva del costo del credito. Il ROTE si posiziona al 10%.
La gestione operativa registra un risultato di 440 milioni di euro, in crescita del +20% a/a, con un cost/income che si posiziona al 52% in riduzione di 5 p.p. a/a. Il dato non include lo stanziamento della quota annua relativa al Fondo Unico di Risoluzione Bancaria (Single Resolution Fund) pari ad un costo di 7 milioni di euro, registrato nel primo trimestre 2015 e classificato nelle spese amministrative.
I proventi, che crescono del +8% a/a, evidenziano un trend di progressivo miglioramento semestre su semestre a partire dal 2013. Il margine di interesse è in crescita del +2% a/a, sostenuto dalle azioni di riduzione del costo della raccolta con clientela e dalla nuova produzione di impieghi a medio lungo termine. Le commissioni crescono del +12% a/a, trainate dallo sviluppo del comparto Wealth Management (commissioni +29% a/a). I costi operativi sono sotto controllo (-0,5% a/a), grazie ai benefici derivanti dalla revisione del modello commerciale e agli attenti processi di gestione della spesa.
Continua il rafforzamento del modello e dei sistemi a presidio del costo del credito: le nuove politiche del credito, le azioni gestionali attivate su tutta la filiera (concessione, monitoraggio e recupero) e l'industrializzazione dei processi hanno portato ad un trend di progressivo contenimento degli accantonamenti (200 milioni di euro nel primo semestre 2015, -4% a/a e in linea con le attese). L'indicatore del costo del credito si posiziona a 109 bps (vs 115 bps a giugno 2014). In crescita i livelli di copertura dei crediti deteriorati, che si attestano al 40%, ed in sofferenza pari al 58%; si conferma limitata l'incidenza delle sofferenze sui crediti netti pari al 3,1%. (4 agosto)