«Riscoprire gli antichi mestieri, in particolare l'artigianato artistico, tradizionale e tipico di qualità, puntando anche sull'innovazione, costituisce una misura importante contro la piaga della disoccupazione giovanile e aiuta produzioni di nicchia che hanno tutte le carte in regola per rimanere sul mercato».
Lo ha dichiarato Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria, a margine della presentazione, questa mattina in Regione, dei finanziamenti del Fondo sociale europeo 2007-2013 rivolto alla formazione professionale "in bottega". Due milioni e 270mila euro sono stati stanziati per avvicinare giovani, disoccupati, inoccupati e appartenenti a minoranze etniche (rom e sinti) agli antichi mestieri. Le "botteghe" individuate come ambito di formazione e inserimento professionale riguardano i settori dell'artigianato artistico tradizionale e tipico di qualità, mentre le aziende artigiane in possesso del marchio "Artigiani In Liguria" possono formare anche personale già dipendente. «Ma non solo – spiega Costi - è previsto l'accompagnamento alla nascita di nuove micro e piccole imprese nei settori dell'artigianato individuati». I settori di intervento spaziano dall'agroalimentare tipico, alla moda, alla lavorazione del legno e metalli, con attenzione particolare, per quanto riguarda lo start up di nuove imprese, all'innovazione nei processi di lavorazione e produzione.
Secondo l'ultima elaborazione dell'Ufficio Studi di Confartigianato (dati Istat-ministero del Lavoro-Unioncamere) che ha analizzato il mercato del lavoro per gli under 30 e la formazione "sul campo" ai neoassunti, risulta che gli artigiani liguri, nel 2011, hanno investito circa 47 milioni di euro in "training on the job", cioè in formazione di giovani nella propria azienda. Le assunzioni non stagionali nel 2011 ammontano a 2.220 unità. Nello scorso anno, a livello regionale, Genova è la provincia ligure in cui si è concentrato il maggior numero di assunzioni non stagionali: 1.150 unità, per un valore di 23,5 milioni di euro, da parte delle imprese artigiane nel 2011. Seguono Savona con 450 (10,2 milioni di valore), La Spezia con 360 (6,9 milioni) e chiude Imperia con 260 (6,3 milioni).