Nei primi tre mesi del 2015, l'istituto presieduto da Ariberto Fassati e guidato da Giampiero Maioli, Ceo del Gruppo e Responsabile del Crédit Agricole in Italia, ha realizzato un risultato netto pari a 54 milioni di euro, integrando nei conti la quota annua relativa al Fondo Unico di Risoluzione Bancaria (Single Resolution Fund), pari a 7 milioni di euro. Escludendo tale effetto il risultato si sarebbe posizionato oltre 60 milioni di euro (+85% a/a).
In uno scenario macroeconomico che comincia ad evidenziare i primi segnali di ripresa, il Gruppo ha confermato, nel raffronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, una gestione operativa in miglioramento del 15%, sostenuta dall'importante contributo delle commissioni (+9%), trainate dallo sviluppo del comparto wealth management e dalla ripresa del margine d'interesse (+3%), grazie alla riduzione del costo del funding.
Il cost/income è in calo al 54,9% (-3,2% a/a), a testimonianza del continuo miglioramento dell'efficienza intrapreso dal Gruppo, mentre il costo del rischio è in flessione del -8% a/a, confermando livelli adeguati di coperture (copertura sofferenze banche al 60%) e un'incidenza delle sofferenze su crediti netti su livelli contenuti e pari al 2,7% - rispetto ad una media di sistema superiore al 4%. La solidità si conferma su livelli adeguati, con un Common Equity Tier 1 del 10,9% ed un Total Capital Ratio del 13,5%; la liquidità resta su livelli soddisfacenti, con un indicatore LCR superiore al 130%. La masse intermediate del Gruppo Cariparma Crédit Agricole raggiungono a marzo 2015 quota 134 miliardi di euro (+2% vs dic-14). Gli impieghi verso la clientela (netto infragruppo) pari a 33 miliardi, mostrano una sostanziale tenuta rispetto a fine 2014 sia nel comparto aziende che famiglie. La raccolta totale si attesta a 97 miliardi di euro, in crescita del +3% rispetto a dicembre 2014 e in particolare la raccolta gestita, in continuità con le performance 2014, conferma un andamento positivo raggiungendo quota 25 miliardi di euro (+7% vs
dic-14).
Diffusi anche i risultati della casa madre francese Crédit Agricole, che ha fatto registrare un utile netto di 784 milioni di euro, segnando una crescita del +2,6% a/a, sostenuto da un'attività dinamica e da condizioni di mercato favorevoli. L'utile netto consolidato di Crédit Agricole, che comprende l'intero gruppo delle casse regionali, è stato pari a 1.228 milioni di euro.