Il Porto della Spezia da oltre vent'anni si è ritagliato uno spazio importantissimo nel quadro nazionale della portualità, questo è accaduto perché alla base del progetto di crescita e di sviluppo dello scalo spezzino, grazie in primis alla presenza di La Spezia Container Terminal, si è consolidata e poi riconosciuta una politica di Sistema che ha permesso di trovare un equilibrio di rapporti nell'intera comunità portuale e nelle associazioni di rappresentanza.
Questo Sistema, che non è solo una "filosofia di crescita", è praticamente il punto rispetto al quale ogni parte portuale si misurava e sviluppava le proprie politiche di progresso economico. Garante di questo metodo è sempre stata l'Autorità Portuale, quale Ente pubblico che, per sua natura, ha sempre svolto un ruolo sovraordinato.
Temo che l'entrata in campo nella gestione dei corridoi doganali di UIRNET si riveli non solo di dubbia utilità nella velocizzazione già spinta delle procedure di uscita delle merci, ma anzi potrebbe costituirne un appesantimento dovuto ad una centralizzazione imposta dall'alto che non tiene conto delle peculiarità delle realtà locali, insomma UIRNET potrebbe rivelarsi un ennesimo carrozzone pubblico il cui costo, indubbiamente importante, verrebbe ripartito sulla collettività.
Ricordo per tutti l'esempio del SISTRI!
Noi operatori portuali abbiamo sempre dimostrato di essere aperti ad ogni innovazione che porti dei benefici a livello di efficientamento nella gestione delle merci ed abbiamo anche dimostrato di poter fare investimenti per arricchire e allargare le attività legate al Porto, si pensi ai magazzini aperti nella piana di Santo Stefano Magra - vera banchina lunga del nostro Porto -, ma non possiamo non guardare con apprensione a questa iniziativa nell'ottica di una difesa dei nostri legittimi interessi coniugata sempre con l'efficienza e la velocizzazione del processo di entrata/uscita delle merci.
Credo che sia giunto il momento di aprire una discussione vera e trasparente sul tema dei corridoi doganali e la sede naturale è nell'ambito del Comitato Portuale che da tempo non si riunisce.
Mi associo dunque alla richiesta fatta dalla comunità portuale e dalle Associazioni del porto di convocare il prima possibile il Comitato Portuale per discutere liberamente e deliberare su un tema che riguarda il futuro del Porto della Spezia ma soprattutto il futuro di centinaia di dipendenti del settore portuale.