Cifre che da un lato rilanciano prepotentemente quella tendenza che aveva contraddistinto, con un perentorio balzo del 15% nelle presenze, il quadriennio 2007-2010, e che dall'altro confermano come, anche nei due anni successivi, segnati dalla crisi economica e dai disastri provocati dall'alluvione in riviera e nell'entroterra, a sostanziale tenuta nel settore determinante per l'economia levantese fosse il confortante segno del consolidamento di una forte stabilità delle attività legate al turismo e della crescente attrazione che il paese esercita sui vacanzieri di breve e lungo periodo. Entrando nel dettaglio dei dati, forniti dal "Servizio turismo" della Provincia della Spezia, emerge una realtà molto articolata e, in certi casi, che traspariva già dalle sensazioni degli "addetti ai lavori" a conclusione della stagione estiva: una fortissima internazionalizzazione della clientela, una propensione degli italiani a trascorrere vacanze più "stanziali" rispetto agli stranieri, un crescente appeal per le strutture ricettive extra-alberghiere. Gli stranieri la fanno da padroni: +15,04% di arrivi e +35,47% di presenze. Apprezzano gli alberghi tradizionali (+9,8 negli arrivi e +14,29 nelle presenze), ma prediligono ancora sistemazioni alternative (+19,71% gli arrivi, addirittura +51,43% le presenze per affittacamere, bed & breakfast, ostelli, campeggi, ecc.). Nel complesso, i flussi più consistenti provengono da Francia (9.136 arrivi, 35.109 presenze), Germania (8.311 arrivi, 46.198 presenze), Stati Uniti, Svizzera e Australia. In sensibile aumento arrivi e presenze di svedesi, canadesi, austriaci, belgi e norvegesi, mentre sono risultati in flessione gli olandesi. Gli italiani sono calati del 5,25% negli arrivi, ma cresciuti del 6,52% nelle presenze, segno che le vacanze per loro vanno ben oltre il week-end e che, una volta scelta una méta, dedicano più tempo per visitarla a fondo, complice anche la maggior vicinanza rispetto a chi, programmando un viaggio dall'estero, preferisce toccare più città per ottimizzare la trasferta. Sulle tipologie di strutture di accoglienza scelte dai nostri connazionali si registra un calo tra alberghi, residenze alberghiere e locande: (-2,51% di arrivi e -13,23% di presenze), ma il forte incremento di arrivi e presenze dall'estero fanno comunque risultare positivo il saldo totale anche per queste strutture: +6,45% di arrivi e +7,41% di presenze. Infine, al di là delle variazioni percentuali, le cifre assolute: 18.622 gli italiani arrivati, per un totale di 66.450 giorni di presenza; ben 44.532 arrivi e 182.667 presenze tra gli stranieri. I dati riferiti ai primi otto mesi dell'anno, che quindi coprono anche gran parte della stagione estiva, sembrano non cogliere impreparati gli amministratori comunali. "Avevamo il sentore che la stagione avesse segnato una ripresa, anche se, oggettivamente, i dati vanno oltre le aspettative – spiega l'assessore al Turismo, Paolo Lizza – Credo comunque che l'elemento più significativo, ed importante per la nostra economia, sia proprio il fatto che, nel clima generale di crisi ed incertezza che sta vivendo il turismo in gran parte d'Italia, la scelta di fornire al nostro paese una propria identità e, conseguentemente, operare per rafforzare la qualità delle infrastrutture pubbliche e private, aumentare la quantità e la bontà dei servizi erogati, fruire delle risorse territoriali ed ambientali in maniera intelligente preservandone le peculiarità, stiano consolidando i risultati che avevamo iniziato ad ottenere già una dozzina di anni fa". "Oggi – sottolinea Lizza – Levanto è una cittadina vitale, attrezzata per affrontare la concorrenza sul mercato turistico, in forte crescita culturale, che sa valorizzare le proprie tradizioni condividendole con gli ospiti, con una solidissima rete associazionistica perfettamente integrata con le istituzioni, con le quali si muove in sinergia per uno sviluppo socio-economico dell'intera comunità locale. Noi che ci muoviamo quotidianamente in questo contesto probabilmente non ce ne rendiamo conto appieno, ma quando ci fermiamo e osserviamo le valutazioni degli altri (e i dati turistici non sono altro che un giudizio esterno e imparziale su ciò che riusciamo a concretizzare) realizziamo quanto di positivo è stato fatto. Da tutti: ognuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze al servizio della collettività".