Ho conosciuto la sua fatica e la sua soddisfazione. Il rispetto per il lavoro dei suoi operai che venivano pagati con puntualità anche nei periodi difficili. Come consulente del lavoro ho vissuto anche le più recenti vicende che hanno portato la famiglia Barilli alla dolorosa decisione di chiudere. Ho conosciuto la sofferenza e l'ostinazione della moglie e del figlio di Carlo Barilli che, prima di demordere, hanno fatto l'impossibile, mettendo a disposizione dell'azienda le proprie risorse personali, per pagare i dipendenti, per onorare gli impegni e per cercare di salvare l'impresa. Ma la crisi non è cessata, con il suo tsunami di fango e di dolore, sia per i dipendenti ma anche per gli imprenditori e le loro famiglie. Vedere cadere queste aziende costruite con la fatica di tanti è doloroso. La sensazione forte è "che siano i migliori ad andarsene": quelli che hanno sempre pagato tutti i fornitori, tutti i contributi e corrisposto i salari entro i termini contrattuali. Stesso dolore per i tanti lavoratori licenziati, cassaintegrati, in mobilità. Anch'essi fanno parte del patrimonio delle aziende. La professionalità dei nostri lavoratori è sempre stata la risorsa e l'orgoglio del nostro Paese. E' da queste risorse che dobbiamo ripartire. La nostra ricchezza è sempre stato il lavoro dei tanti imprenditori e dei tanti lavoratori. Non dobbiamo considerare i due interessi contrapposti. Le guerre e i conflitti nelle aziende non risolveranno i problemi ma li esaspereranno. Bisogna rimboccarsi le maniche, ognuno per la sua parte, per ricostruire insieme il nostro tessuto economico. Per ricostruire le nostre imprese, per valorizzare i nostri prodotti e le nostre risorse". Dott.ssa Giorgia Caporilli, Consulente del Lavoro, Confcommercio La Spezia.