"Le Regioni – hanno detto Rambaudi e Montaldo – sono pronte ad andare fino in fondo, rivolgendosi anche al presidente della Repubblica, Napolitano perché siamo in presenza di una violazione costituzionale, visto che l'attuale decreto invaliderebbe nei contenuti e nel metodo, sia l'impostazione del servizio sanitario nazionale, sia i rapporti tra Stato e Regioni rispetto ad una materia come la sanità che è convergente. Al Ministro è stato chiesto di contenere al massimo il taglio, poter decidere insieme cosa tagliare ed evitare ulteriori revisioni della spesa nel 2013 e nel 2014, perché quegli anni vanno ricondotti nell'ambito del patto per la salute che deve ancora essere definito". E' contro la ridefinizione unilaterale del servizio sanitario nazionale che le Regioni oggi si sono espresse.
Secondo gli assessori della Regione Liguria, Montaldo e Rambaudi il taglio unilaterale previsto dal Governo di un miliardo sul fondo sanitario con modalità che non possono neanche essere concordate "sarebbe un colpo troppo pesante per la nostra regione. A questo si andrebbero ad aggiungere un ulteriore taglio di 2 miliardi nel 2013 e altri 2 miliardi nel 2014 e negli anni a seguire, per un totale di 22 miliardi in meno per la sanità italiana da quando sono iniziate le manovra, prima con Tremonti e poi con Monti".
In allegato, la tabella dei tagli in sanità aggiornata alla luce dei nuovi previsti dalla bozza di decreto: Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica ad invarianza dei servizi ai cittadini che andrà al Consiglio dei Ministri.