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Start-up in Italia, situazione generale

L'Italia sta vivendo un'epoca d'oro per le start-up. Negli ultimi anni, l'ecosistema imprenditoriale italiano ha conosciuto una crescita significativa, trainata da un mix di innovazione, talento e supporto governativo. Le città come Milano, Torino, e Roma sono diventate hub per start-up innovative che stanno rivoluzionando diversi settori.

Secondo la relazione annuale al Parlamento dell'anno scorso, l'ecosistema delle startup innovative in Italia ha registrato una crescita esponenziale, con un totale di 11.938 startup alla fine del 2022, marcando un incremento del 17,4% rispetto all'anno precedente. Il tasso di crescita annuo composto (Cagr) tra il 2020 e il 2022 si attesta al 28,8%, con una presenza significativa nei settori dei servizi di informazione e comunicazione (38,5%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (23,1%), e nel manifatturiero (14,9%). Queste startup impiegano oltre 21.506 persone, evidenziando un incremento occupazionale di più di 4.000 unità rispetto al 2021, e generano un valore della produzione di circa 1,6 miliardi di euro. Geograficamente, prevalgono nel nord-ovest dell'Italia, con una concentrazione notevole in Lombardia e un rilevante apporto della Campania. Nonostante la vivacità dell'ecosistema, le startup a prevalenza femminile rappresentano solo il 12,3% del totale, evidenziando una necessità di maggiore equilibrio di genere.

Start-up regione per regione

Ogni regione italiana contribuisce in modo unico alla scena delle start-up. Il Nord, con la sua forte tradizione industriale, vede una proliferazione di start-up nel settore manifatturiero e tecnologico. Il Centro, con la sua vicinanza alle istituzioni, è un terreno fertile per start-up legate al mondo della ricerca e dell'innovazione. Il Sud, invece, sta emergendo come un polo per start-up nel turismo, enogastronomia e sostenibilità.

Il panorama delle startup italiane ha mostrato una crescita significativa tra il 2018 e il 2023, con un incremento medio delle unità dal 47,49%, passando da 467 a 689 startup per regione. La Campania si distingue per la maggiore crescita percentuale, registrando un impressionante +105,52%, seguita da un robusto +75,61% nel Lazio e da una solida crescita della Puglia, pari a +69,11%. Al contrario, alcune regioni hanno mostrato un andamento meno positivo o addirittura in declino, come evidenziato dal modesto aumento +7,24% nel Veneto, da una decrescita del -12,61% nelle Marche, e da un calo significativo nella Valle d’Aosta, con -18,75%. Tali dati riflettono l'estrema variabilità nel successo delle startup sul territorio nazionale, sottolineando come fattori economici e strutturali possano influenzare marcatamente i risultati di queste imprese innovative.

Start-up in Liguria

La regione della Liguria non è da meno quando si parla di start-up. Con la sua posizione strategica sul mare e un ambiente favorevole all'innovazione, la Liguria vanta start-up attive nei settori marittimo, turismo sostenibile e tecnologie verdi. Genova e Savona sono due città che stanno rapidamente diventando centri per l'innovazione imprenditoriale.

Secondo Startup Italia, Genova si conferma come centro nevralgico per l'innovazione nel settore portuale italiano, distinguendosi nei campi della nautica, dell'healthcare e della robotica, con un focus speciale sulla sostenibilità. Questo fermento innovativo trova una delle sue massime espressioni nell'Istituto Italiano di Tecnologia, un polo di eccellenza riconosciuto a livello globale. Le startup e gli spinoff generati all'interno dell'IIT operano in ambiti all'avanguardia come le scienze computazionali, il Lifetech, i nanomateriali e la robotica, contribuendo significativamente al benessere collettivo e alla promozione di uno stile di vita sostenibile. Nota per l'alta propensione all'innovazione soprattutto nell'hardware e nel B2B, la Liguria, e in particolare Genova, sta vivendo un momento di grande dinamismo, riconosciuto anche a livello internazionale con la classificazione delle startup genovesi D-Heart e Kellify tra le migliori in Italia da parte di Sifted. Il successo dell'ecosistema ligure è sostenuto da una serie di acceleratori e incubatori che spingono verso una collaborazione sempre più stretta tra le varie realtà imprenditoriali.

Settori più interessanti per le start-up

I settori più interessanti per le start-up in Italia includono la tecnologia, la sostenibilità, la salute, la moda e il foodtech. Le start-up italiane stanno dimostrando di essere competitive a livello globale grazie alla loro capacità di adattarsi alle esigenze del mercato e di abbracciare le ultime tendenze.

Il settore tecnologico è già ampio, con numerose ramificazioni e specializzazioni, spesso collegate all'intelligenza artificiale. Possiamo trovare sviluppatori di SaaS, videogiochi, iGaming e software per casinò online, per i quali riportiamo una lista dei migliori. Inoltre, ci sono esperti in cybersecurity, realtà aumentata e molto altro ancora.   

Start-up oltre l'Italia

A livello europeo, l'Italia si posiziona come uno dei principali attori nell'ecosistema delle start-up. Collaborazioni transnazionali, programmi di accelerazione e investimenti internazionali stanno contribuendo a consolidare la presenza delle start-up italiane sul mercato europeo.

In Italia, l'ambiente delle startup è vivido e promettente, segnato da un forte impegno in innovazione, tecnologia e ricerca. Gli spin-off universitari e i finanziamenti pubblici giocano un ruolo cruciale, tuttavia, il volume di risorse finanziarie disponibili non si avvicina a quello di mercati più maturi come USA, Israele, e alcuni paesi europei. La limitazione maggiore risiede nella scarsa disponibilità di investimenti al di fuori dello stretto ambito statale e regionale, con una forte carenza di supporto da parte di business angels, venture capital, banche di investimento e fondi privati, che altrove forniscono capitali significativi per sostenere la crescita delle startup. Questa situazione impedisce alle imprese emergenti italiane di competere su un piano di parità a livello internazionale, confinandole in una posizione di medio-bassa capitalizzazione e capacità di innovazione tecnologica. Nonostante questa barriera finanziaria, le idee e i piani di business degli startupper italiani rimangono di alto valore tecnico e scientifico, evidenziando un potenziale notevole ma insufficientemente sfruttato a causa delle restrizioni sugli investimenti.

Conclusioni

In conclusione, le start-up in Italia stanno attraversando un periodo di crescita eccezionale, con un'ampia varietà di settori in espansione e un sostegno sempre maggiore da parte delle istituzioni. L'innovazione e la creatività italiane stanno dimostrando di poter competere a livello globale, posizionando il Paese come una destinazione ambita per gli imprenditori di tutto il mondo.

 

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