La decisione del Governo di vendere il pacchetto azionario di Poste Italiane detenuto dal Ministero dell’Economia e Finanza suscita profonda preoccupazione.
La privatizzazione di uno dei servizi nazionali più ampi e importanti priverà Poste Italiane di un ruolo sociale che si è consolidato negli anni, soprattutto in piccole località con un’alta percentuale di popolazione anziana: esattamente l’identikit della nostra Liguria.
Conosciamo bene le logiche che il mercato privato ha portato nel mondo della sanità e non possiamo permetterci che queste subentrino anche nel settore postale: il rischio che i piccoli uffici periferici vengano tagliati in favore della centralizzazione va esattamente nella direzione opposta da quella di cui la Liguria ha bisogno.
Anche sul fronte delle assunzioni siamo preoccupati: il trend attuale, che vede assunzioni solo precarie o a part-time, rischia così di peggiorare ulteriormente.
Inoltre, la privatizzazione rischia di aprire a fondi speculativi nazionali ed internazionali quella che è la più grande banca dati del Paese: in una fase storica in cui la protezione dei dati è diventato un tema sensibile a livello europeo, non possiamo permettere un rischio del genere.
La Uil Poste Liguria è pronta a ricorrere a manifestazioni e mobilitazioni per non abbandonare lavoratori e clienti in un momento particolarmente preoccupante.
Ferdinando Medaglia
segretario generale della Uil Poste