L’Associazione degli Spedizionieri della Spezia chiede chiarezza sul futuro del Porto anche e soprattutto alla luce delle recenti riflessioni accompagnate dalle concrete e puntuali proposte di visione del Presidente dell’ADSP Mario Sommariva.
Anche in città la discussione sul futuro del porto sta crescendo non solo fra gli addetti ai lavori poiché la posta in gioco è vitale per il nostro territorio.
Ciò impone al nostro tessuto imprenditoriale di chiedere innanzitutto chiarezza e rispetto delle programmazioni di sviluppo infrastrutturale dello scalo, che sono e che saranno il valore aggiunto che consentirà alla nostra portualità di mantenere e rafforzare il suo ruolo.
Non è la prima volta che siamo chiamati ad affrontare sfide importanti dalle quali siamo riusciti a conseguire risultati straordinari anche perché la Comunità portuale e la Città hanno sempre saputo anticipare i cambiamenti e gestire con efficienza ed efficacia i nuovi processi operativi e logistici che il mercato imponeva.
Ebbene anche oggi abbiamo ben chiaro che gli scenari indotti e imposti nel post pandemia stanno disegnando una nuova politica commerciale per i traffici delle merci sia a causa di mutamenti mondiali come il ridimensionamento della deglobalizzazione sia perché, come rilevato dal Presidente Sommariva, il traffico dei contenitori si è via via concentrato nelle mani delle più importanti Compagnie di navigazione.
E quindi se da una parte dobbiamo cogliere i vantaggi della regionalizzazione dei traffici che possono assegnare all’Italia, e quindi alla Spezia, un ruolo da protagonista nel Mar Tirreno e nel Mediterraneo, dall’altra dobbiamo sostenere il dialogo con le Compagnie per promuovere insieme a loro le nuove politiche commerciali di interesse per il nostro porto, per evitare che esse siano spinte a cercare in altri porti le condizioni ideali.
È da queste considerazioni che nasce e si accresce la preoccupazione per il fatto che MSC, socio insieme a Contship nella Società “La Spezia Container Terminal” (Lsct), abbia scelto, in questi ultimi anni, di investire a Genova e a Livorno e perché, contestualmente, non si è fatto e non si fa ancora nulla per accrescere la competitività dello scalo spezzino. Si converrà che si tratta di una situazione surreale.
L’attendismo ci sta ponendo in una condizione di impotenza dalla quale bisogna uscire al più presto. Per questo bene ha fatto il Presidente Sommariva a porre, formalmente, la questione, poiché è ormai consapevolezza diffusa che siamo al momento delle scelte per una nuova radicale svolta per il nostro porto.
È per tutti questi motivi che, come Associazioni degli imprenditori parte significativa della Comunità portuale siamo al fianco dell’Autorità di sistema, pronti a dare il nostro contributo per mantenere efficiente e soprattutto per sviluppare la portualità e la logistica spezzine.
Le nostre aziende sono un valore importante per l’economia del territorio e per l’occupazione e non possiamo accettare le non scelte e le conseguenze che queste comportano.
Andrea Fontana
Presidente degli Spedizionieri del porto della Spezia
