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Assegnazione servizi cimiteriali: CGIL, CISL e UIL chiedono chiarezza In evidenza

di Anna Mori – I sindacati hanno fatto il punto durante un incontro con la stampa chiedendo all’Amministrazione chiarezza sulla questione.

Ieri pomeriggio presso la sede CISL di Via Taviani, i sindacati riuniti hanno convocato i giornalisti per fare il punto sulla questione dell’assegnazione dei servizi cimiteriali al Consorzio Leonardo a seguito della gara d’appalto vinta dallo stesso. Erano presenti Enrico Raffellini e Clarke Ruggeri (CISL), Marco Furletti (UIL) e Daniele Viviani (CGIL).

Ha preso per primo la parola Enrico Raffellini spiegando che l’azienda che si è aggiudicata la gara ha ritenuto di non dover riconoscere un accordo sindacale che viene da lontano, in quanto firmato nel 2008, successivamente nel 2012, 2013, 2017, 2020 e poi un’integrazione nel 2021. Quattro Amministrazioni comunali e quattro Assessori hanno condiviso con i sindacati questi accordi. Ai lavoratori interessati viene applicato il contratto multiservizi, lo stesso delle ditte di pulizia, sebbene svolgano un lavoro molto oneroso non solo dal punto di vista fisico, ma anche umano e psicologico. Questi accordi hanno permesso di applicare una integrazione di stipendio, rispetto al contratto multiservizi, che va da un minimo di 120 euro lordi al mese ad un massimo di 520 euro lordi.

Quando abbiamo saputo che l’azienda aggiudicataria non intende applicare gli accordi sindacali – ha aggiunto Raffellini - una ventina di giorni fa abbiamo chiesto un confronto con l’Assessore Guerri chiedendo quale fosse la sua posizione rispetto a questo punto. L’Assessore ha risposto che a suo avviso si tratta di una vicenda che i sindacati devono gestire direttamente con l’azienda aggiudicataria”.

Sulla base di questo riscontro, i sindacati hanno chiesto intorno al 7 di aprile un incontro urgente a 3 parti, Amministrazione, azienda aggiudicataria e sindacati, ma ad oggi non è ancora stata confermata una data.

Abbiamo tempo ancora pochi giorni, perché a fine mese dovremmo avere un ulteriore confronto con il Consorzio Leonardo, vorremmo nel frattempo ricevere dall’Amministrazione un riscontro in merito” ha proseguito Raffellini.

Al di là di chi siano le responsabilità – ha aggiunto Marco Furlettiè un percorso che abbiamo iniziato almeno due anni fa. L’attuale Assessorato sostiene che la responsabilità sia dell’Amministrazione precedente che durante il primo mandato Peracchini ha lanciato la gara d’appalto. A noi poco importa di chi siano le responsabilità, vorremmo invece risolvere la questione. Il problema nasce dal fatto che l’accordo sindacale di secondo livello che prevedeva le integrazioni salariali non è stato inserito e blindato nell’appalto stesso, ma ci si è limitati ad inserire le clausole che l’azienda assegnataria avrebbe dovuto garantire le condizioni di miglior favore previste dagli accordi sindacali. Ci troviamo di fronte ad un problema oggettivo con lavoratori che percepiranno anche 350 euro in meno in busta paga. Qualcuno deve assumersi la responsabilità per risolvere la questione”.

Furletti ha sottolineato anche che i sindacati si incontreranno con l’azienda aggiudicataria il 26 aprile per il cambio appalto e per tutelare i lavoratori: gli incontri avuti in passato con l’azienda hanno confermato che la stessa non ha intenzione di recepire questo accordo sindacale, sostenendo che a seguito di un errore oggettivo, non è obbligata a recepirlo altrimenti avrebbe fatto un’offerta diversa in occasione dell’appalto.

Daniele Viviani ha spiegato che la gara, lanciata dalla precedente Amministrazione, è stata anche oggetto di ricorso al TAR da parte di due aziende partecipanti: il consorzio che si è aggiudicato l’appalto, infatti, avrebbe dovuto prendere servizio a partire dal 1 gennaio e il ritardo di subentro è stato dovuto ai tempi del ricorso, che il TAR ha respinto con sentenza di fine marzo.

Nei mesi di novembre e dicembre – ha aggiunto Vivianiavevamo avuto dei confronti sia con l’Amministrazione che con il Consorzio Leonardo in virtù dell’imminente cambio di gestione a partire dal primo di gennaio. In quella sede sono emersi elementi di ambiguità perché nonostante avessimo avuto da parte dell’Amministrazione, sia a livello politico dall’Assessore Ivani, sia a livello tecnico dal Direttore Pomo, la rassicurazione del mantenimento delle ‘condizioni di miglior favore’ previste dagli accordi sindacali, nel Disciplinare di Gara, c’è un richiamo forte agli accordi sindacali, mentre nel Capitolato Speciale, si parla di condizioni di miglior favore secondo gli accordi territoriali sottoscritti. Il Consorzio Leonardo afferma che l’errore dell’Amministrazione è stato quello di non aver allegato gli accordi sindacali nel bando di gara, come avvenuto nei precedenti appalti”.

Il Consorzio Leonardo afferma infatti di non aver mai visto gli accordi e di non esserne a conoscenza, applicando per cui un ribasso rispetto al prezzo di gara del 36% su cui l’Amministrazione ha dato parere di congruità sulla base del regime fiscale applicato al Consorzio Leonardo.

Lo scorso 7 aprile, dopo aver avuto incontri sia con l’Amministrazione che con il Consorzio Leonardo, abbiamo chiesto la costituzione di un tavolo congiunto in Comune per fare chiarezza” ha evidenziato Viviani che ha aggiunto che “fino ad oggi non abbiamo avuto riscontro”.

In totale i lavoratori interessati sono 20, alcuni part-time e due full time, sono dipendenti storici già in servizio dagli anni novanta. “Per senso di responsabilità non possiamo permetterci che i lavoratori rimangano fuori dall’appalto – ha aggiunto Vivianima qualcuno deve prendersi la responsabilità di risolvere la questione”.

Ci risulta che sia stata convocata la III Commissione Consiliare per il 3 maggio posticipata poi al 10 maggio- ha spiegato Enrico Raffelliniche ha convocato anche i sindacati e l’Amministrazione comunale”.

Su questo punto, Clarke Ruggeri CISL ha sottolineato che "era stato richiesto un incontro urgentissimo i primi di dicembre perché il Consorzio Leonardo doveva subentrare il primo di gennaio. L’azienda aggiudicataria, a fronte della discrasia tra il 36% di ribasso e l’applicazione del superminimo agli stipendi dei lavoratori, si era dichiarata disponibile ad incontrare sia i sindacati che l’Amministrazione per discutere la questione. Anche se c’è stato il posticipo per il ricorso, sono passati diversi mesi e, nonostante la richiesta urgente avanzata dai sindacati, non è ancora stato possibile incontrarsi congiuntamente tra tutte le 3 parti coinvolte”.

Con questo accordo abbiamo ottenuto qualcosa mai raggiunto a livello nazionale” ha evidenziato Clarke Ruggeriprevedendo anche la banca ore e i buoni pasto, tutto frutto di una dura battaglia che alla fine abbiamo vinto. L’Assessore Ivani ci aveva assicurato che sarebbe stato garantito il mantenimento delle condizioni previste dall’accordo sindacale, se andiamo a scavare nell’appalto all’art. 18 effettivamente c’è scritto che per il lavoratori devono essere mantenute le condizioni di miglior favore previste dagli accordi sindacali. Non si specifica gli accordi sindacali, ma la dicitura c’é. Quindi, l’Assessore Ivani aveva affermato che con questa clausola si garantiva questo. Ma quando l’azienda ha risposto alla gara con il ribasso del 36%, sembra che nessuno le abbia specificato i termini degli accordi sindacali di secondo livello che cubano circa 100.000 euro l’anno. Oggi l’azienda dice che sulla base di questi accordi non sta nei costi, inizialmente aveva invece affermato solo che il margine di guadagno, applicando gli accordi, non era quello previsto”.

I sindacati chiedono all’Amministrazione, quindi, se c’è intenzione di risolvere la questione garantendo il superminimo, chiedendo una risposta decisa, sia per i lavoratori, sia considerando che i servizi cimiteriali sono fondamentali.

Nel 2008 – ha concluso Raffellini - al tavolo di confronto con l’Amministrazione era stato fatto presente che riconoscere il contratto nazionale FISE era davvero oneroso e quindi ci siamo collocati in una mediazione arrivando all’applicazione del contratto multiservizi integrandolo con i superminimi, trovando, così, una soluzione intermedia che permettesse di ammortizzare la situazione: da questo è nato l’accordo che si è tramandato nel tempo”.

I sindacati hanno dichiarato che se dopo il 26 aprile non si avranno risposte, si aprirà uno scenario ‘caldo’.

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