Dopo due anni di difficoltà e sofferenze dovute a pandemia ed inflazione a due cifre, il Comune della Spezia – con arroganza e poca lungimiranza - cerca di fare cassa sulla pelle di lavoratori e pensionati. La Uil si riferisce all'Irpef. La recente decisione dell'Amministrazione comunale di portare l'aliquota Irpef da 0,6 a 0,8 % colpisce principalmente lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati che, in questi mesi, hanno risentito del peso delle difficoltà più di altre fasce sociali.
"Come spesso accade, passate le elezioni ci si dimentica delle promesse fatte in campagna elettorale: è accaduto con il Governo nazionale e oggi sta accadendo con il Comune della Spezia – dichiarano Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria e Marco Furletti, segretario regionale Uil Liguria con delega allo spezzino - Nel confronto con Regione Liguria era stato deciso di intervenire in soccorso ei redditi bassi, ma la decisione di questi giorni per i residenti alla Spezia, vanifica tale impostazione. Tra l'altro tale decisione non è seguita da una spiegazione su come il Comune intenda investire il maggior gettito".
La Uil auspica che una decisione così grave possa avere margini di ripensamento poiché colpirebbe solo chi già ha pagato e sta pagando in termini sociali ed economici.
"Forse sarebbe opportuno che qualcuno scendesse dalla torre d'avorio per rendersi conto che fuori c'è un altro mondo fatto di sofferenza e bisogno", chiudono i segretari.