Imprese che però sono persone, famiglie. Le quali hanno sempre più a che fare con giro di affari inferiore, costi fissi in aumento, burocrazia sorda, politiche di rilancio immobili o non sufficienti a ridare slancio all'economia reale.
Come se non bastasse ciò che si manifesta ai nostri occhi ogni giorno è poi il quadro nazionale a farci capire che la situazione è difficile per tutti, da nord a sud.
Quando sfogliamo un giornale, navighiamo tra le pagine online di un quotidiano o vediamo o sentiamo le ultime notizie assistiamo ad una specie di bollettino di guerra: aziende che muoiono, imprese che falliscono, imprenditori sul lastrico, beni pignorati e nel peggiore dei casi persone che decidono di arrivare all'ultimo gesto e la fanno finita. La peggior sconfitta per una società civile.
Grazie alla sinergia creata con l'AUPI locale (Associazione Unitaria Psicologi Italiani) Confcommercio La Spezia ha deciso di dare avvio ad un nuovo servizio, che sappiamo bene non sarà la soluzione a tutti i problemi di chi in questo momento è in difficoltà, ma certamente potrà rappresentare un sostegno ulteriore a chi non sa, davvero, come fare.
Solitamente le persone cercano aiuto con i prodotti che il nostro ufficio credito può servire, consigliare e attivare (grazie alla Dottoressa Daniela Corradini), ma se questo non dovesse bastare o non fosse di possibile attuazione ed attivazione ecco allora che sopraggiunge lo sconforto, dal quale poi parte un nuovo processo nell'io dell'imprenditore.
In questo momento interviene il nuovo servizio, che oggi ci presenta la dottoressa Claudia Burroni, grazie al quale l'operatore commerciale, in forma assolutamente privata, può mettersi in contatto con il pool di psicologi di questo progetto e cercare l'aiuto necessario che lo potrà aiutare al fine di non cadere in quella depressione dalla quale è poi difficile uscire e nella quale anzi si trascina poi il proprio mondo.
Gli basterà mandare una mail all'indirizzo di posta elettronica che abbiamo creato ad hoc Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -."
Claudia Burroni, Dottoressa in Psicologia
"Oggi ciò che chiede un imprenditore è innanzitutto aiuto sul tema del credito. Ma questo non sempre basta, oppure non sempre l'aiuto economico viene erogato. Scatta conseguentemente un avvio di stato depressivo, di impotenza psicologica dalla quale sarebbe difficile uscirne senza un sostegno fornito da esperti.
Ecco il perché di questa sinergia, di questa operazione. Perché chi è in difficoltà rischia di trascinarvi anche la famiglia o chi vi è attorno, e questo è ciò che dobbiamo impedire o comunque far sì che non avvenga e che sia recuperabile.
Non sempre si è soliti chiedere aiuto, lo si fa quando magari è tardi. Dobbiamo far capire che è una cosa normale e che può davvero essere una salvezza. Solitamente, addirittura, non si capisce la gravità della situazione, né da parte del soggetto né da parte di chi gli sta attorno. Però vi sono alcuni "segnali" che ci possono aiutare a comprendere la situazione: la perdita del sonno o la difficoltà a prenderlo, quella dell'appetito, la presenza in famiglia che va assottigliandosi e poi diventa sempre più tesa, la propensione a passare sempre meno tempo in compagnia. Infine il gioco: anche chi non ne è avvezzo inizia a frequentare il gioco, nella ricerca di una soluzione facile ed immediata ai propri problemi. Questi sono i segnali che ci aiutano a capire la difficoltà di una persona. Possono essere di aiuto sia per lui, che per chi gli sta accanto, perché anche la famiglia –in caso di necessità- deve fare la sua parte e affrontare la situazione senza far finta di niente".
Dati
Secondo dati ufficiali nel 2012, ogni giorno in Italia si registrano 0,29 suicidi per motivi economici, contro lo 0,51 del 2010 e lo 0,54 del 2009.
L'ultima indagine su suicidi e tentati suicidi in Italia nel 2010 fatta per conto dell'ISTAT, ha osservato che ogni anno in Italia si registrano circa 3 mila suicidi all'anno, con punte intorno ai 4 mila nei primi anni '90.
Il rapporto dell'Eures Ricerche Economiche e sociali, intitolato Il suicidio in Italia al tempo della crisi rivela che in aumento sarebbero i suicidi tra i disoccupati (362 nel 2010, 357 nel 2009 e una media di 270 nel triennio precedente), facendo dunque registrare un aumento del 40% tra 2008 e 2010.
A rischio dunque gli imprenditori, gli artigiani ed i liberi professionisti.