L'introduzione delle cosiddette boe-telepass ai varchi di ingresso e transito dei varchi alle aree portuali, sono da salutare con favore secondo Assotir La Spezia Lunigiana.
"Certamente guardiamo con fiducia ed esprimiamo il nostro apprezzamento - ha avuto modo di commentare Il Presidente Assotir La Spezia Sandro Spinetta - per la scelta dell'Autorità di Sistema nella persona del Presidente Mario Sommariva, di avviare un percorso di monitoraggio dei flussi in ingresso ed in uscita dei mezzi di trasporto.
Tutto ciò che va nella direzione di diminuire i tempi di attesa per le operazioni di carico/scarico, per ottimizzare i tempi e che in generale, aumenta la dotazione tecnologica e l'efficienza del porto, è da salutare con favore. Da parte nostra, ci sentiamo di esprimere anche il nostro ottimismo affinché il processo di efficientamento e di ottimizzazione delle operazioni, si possa esprimere al massimo, in tutte le direzioni e non solo in quelle, certamente dovute, degli operatori dei terminal e dei gestori degli spazi di banchina o di stoccaggio".
"Abbiamo infatti avuto modo anche in passato di entrare sul tema dell'efficientamento delle operazioni di carico/scarico e dei tempi di attesa dei trasportatori – ha aggiunto Patrizio Loffarelli responsabile Portualità Assotir- perché troppo spesso è su di loro che si scaricano gli oneri delle flessibilità e della elasticità necessari a tutta la catena della logistica portuale. Oneri, senza onori.
Infatti ai trasportatori non viene mai riconosciuto tutto questo impegno. Sono comprensibili i disagi dei cittadini per le file fuori del Porto, ma il disagio è anche di chi sta fermo, in fila e non fattura. E' una situazione da correggere perché nessuno riconosce ai vettori del trasporto il valore economico, pesante in termini di costi vivi e di aggiuntive difficoltà per il doveroso rispetto dei tempi di guida e di riposo, di questi tempi morti. Altra nostra proposta, che si lega con quanto è stato fatto, è la dichiarazione da parte del Concessionario portuale (Terminalista) dei servizi minimi garantiti all'utenza, con dati e tempi certi: in questo caso, quindi nei confronti degli autotrasportatori, come elemento essenziale da rispettare per il mantenimento della concessione".
"E' il caso di rammentare – conclude Loffarelli - che se le attese superano le due ore, come da normativa in vigore, almeno quelle devono venire riconosciute ai vettori. E solo così, con la tracciabilità degli orari di ingresso e uscita, si potrebbe contribuire a dare una prova certa dei tempi effettivi e rendere più efficiente tutta la filiera. Attualmente i tempi di transit-time di un container proveniente dal Far East si aggirano tra i 30/45 giorni e non è possibile che un container già sbarcato, possa attendere anche 25 giorni per andare in consegna Italia-Italia. Sono queste le inefficienze del sistema che poi gravano e sono scaricate sulla fase di trasporto. Così però non è possibile ottimizzare i servizi e dare maggiore velocità alla consegna. SI dovrebbe infatti capire che se un mezzo effettua un trasporto in due giorni piuttosto che in uno, a causa dei ritardi della logistica portuale, cioè con il doppio del tempo per le consegne su gomma, perde efficienza anche la fase di trasporto, ma la causa è a monte. Ecco perché migliorare il segmento del trasporto, significa rendere il nostro sistema logistico complessivamente più efficiente".