L’Italia è leader nella qualità dei prodotti agroalimentari ma per tutelare le nostre eccellenze è essenziale garantire la tracciabilità dei prodotti e imporre l’obbligo di indicazione di origine degli alimenti. Una misura che, nel nostro Paese è stata già applicata agli alimenti venduti in negozi e supermercati ma che adesso è necessario estendere a ristoranti, trattorie e mense pubbliche e private nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende e in quelle militari.
Proprio in questi giorni la Francia ha approvato un nuovo decreto che impone alla ristorazione commerciale e collettiva, inclusi ristoranti e mense, di indicare nei menu il Paese di origine (sia il Paese di allevamento che quello di macellazione) delle carni di maiale, pollame, agnello o montone servite ai propri clienti, sia che si tratti di carne fresca, refrigerata o congelata. Adesso anche l’Italia si deve muovere in questa direzione per diventare un paese all’avanguardia nella tutela delle proprie eccellenze agroalimentari.
Si tratta di una misura di trasparenza importante per consumatori e per imprese italiane, che va adottata al più presto per garantire maggiori informazioni sugli alimenti consumati anche fuori casa. L’Italia è leader nella qualità alimentare e i dati dimostrano che circa 1/3 della spesa alimentare avviene fuori casa per un importo che, nonostante la pandemia, ha raggiunto lo scorso anno i 60 miliardi di euro; per questo sono necessarie normative all’avanguardia, che garantiscano la tracciabilità a tavola, così come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati.
Solo in questo modo riusciremo a tutelare nei menu le nostre eccellenze: dall’olio extravergine ai formaggi, dalle carni alla frutta e alla verdura.
Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria
Bruno Rivarossa, delegato Confederale