“Apprendiamo con scoramento che i tempi di chiusura dell’istruttoria, predisposta dalla Procura per accertare le cause del crollo del ponte della Darsena Pagliari, sono nuovamente slittati - spiegano in una nota congiunta Angelo Matellini, direttore Cna La Spezia, e Giuseppe Menchelli, direttore Confartigianato La Spezia - e così, di settimana in settimana, siamo ormai ad oltre due mesi dall’accaduto e temiamo che non sia ancora finita. I tempi della giustizia sono sicuramente necessari ma ancora una volta contrastano con quelli delle imprese e con l’interesse di un’intera comunità. Ci domandiamo se la raccolta di testimonianze e l’acquisizione degli atti non possa avvenire permettendo al contempo di rimuovere il manufatto”.
“Grazie alla velocità di reazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale sono state individuate aree alternative per varare le imbarcazioni – proseguono i direttori - e con le ultime due ordinanze, dell’ADSP e della Capitaneria, da sabato scorso è possibile riutilizzare la banchina e lo scivolo della darsena e transitare nel canale. I problemi sono, però, ben lungi dall’essere risolti. Le aziende sono riuscite a mettere in mare le barche nell’imminenza della stagione estiva ma con aggravi di costi importanti legati alla movimentazione (tragitti più lunghi, affitto mezzi) e a dispendiose riprogrammazioni. Alcune imprese hanno anche registrato un mancato fatturato a causa della rinuncia a gare d’appalto già acquisite con Enti Pubblici per l’impossibilità di muovere i propri mezzi da lavoro. Vero è che attualmente è possibile transitare nel canale, ma a poterlo fare è solo il 20% delle imbarcazioni potenzialmente interessate, a causa della limitazione dei 4 metri di larghezza, prevista peraltro per giuste ragioni di sicurezza”.
“Senza poi considerare le conseguenze del danno di immagine per La Spezia, quale meta ideale per la nautica turistica - Aggiungono i dirigenti di Cna e Confartigianato La Spezia - Temiamo di veder fioccare, a partire dalla prossima stagione, più di una disdetta da parte di molti diportisti provenienti da altre parti d’Italia. Se sull’onda dell’urgenza sono state utili, anzi indispensabili, le misure transitorie adottate adesso è necessario dare certezza alle imprese in vista dell’approssimarsi della stagione degli alaggi e per evitare la migrazione dei diportisti”.
“Per questo ci appelliamo alle Istituzioni e alla Magistratura affinché si accelerino le procedure di dissequestro – concludono Angelo Matellini, direttore Cna La Spezia, e Giuseppe Menchelli, direttore Confartigianato La Spezia - e al più presto venga rimosso il ponte: è a rischio la tenuta di moltissime imprese legate a questa filiera, dall’alaggio e varo al refit e repair e di conseguenza decine e decine di posti di lavoro”.