Con il decreto legge, approvato dal governo il 15 giugno e che in settimana sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale, diventando effettivo da subito, l'imposta che ha fatto tanto discutere sarà abolita per le imbarcazioni fino a 14 metri di lunghezza. Per le barche di metratura superiore, la quota sarà dimezzata. Le modalità di pagamento restano le stesse: chi acquista la barca dopo il 31 maggio deve pagare entro la fine del mese successivo. Si versa tramite modulo F24 con il codice 3370 "Tassa sulle unità da diporto - art. 16, comma 2, d.l. 201/2011". Inoltre, nel primo anno d'immatricolazione, l'imbarcazione è esente dal versamento del tributo.
"Cna nautica è stata con il fiato sul collo del governo affinché correggesse il grave errore compiuto dall'esecutivo di Monti" dichiara Giuliana Vatteroni, responsabile di Cna Nautica della Spezia.
Non esageriamo a definirlo grave e sbagliato, perché a fronte di un gettito fiscale di 24,5 milioni di euro incassati nel 2012, la tassa ha causato un mancato gettito per l'erario di circa 900 milioni di euro con un calo del 26% delle imbarcazioni paganti, che probabilmente hanno scelto di fuggire su altre coste, sicuramente molto meno onerose, del mediterraneo.
"Si tratta di un segnale importante e positivo – dichiara Federica Maggiani, presidente della Cna Spezzina - che dimostra la comprensione, da parte del governo, dell'opportunità che la nautica rappresenta quale risorsa fondamentale per l'economia, in particolare nei settori della produzione nautica e del turismo, per un paese con 7.500 chilometri di costa, ricco di cultura marinara e grandi professionalità".
NELLA TABELLA IN ALLEGATO I COSTI AGGIORNATI