"Siamo in una fase di evidente sospensione delle libertà più essenziali della persona. Una tale fase può essere pienamente tollerata in funzione di un'emergenza per un periodo limitato di tempo, e a fronte di evidenze empiriche con riscontro fattuale sui dati. Ecco: quelle evidenze non sono così manifeste, e quel periodo di tempo è ora stato superato". Le parole del presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Filippo Lubrano nei confronti dell'ipotesi di una proroga oltre maggio del coprifuoco sono dure e nette. "C'è un'evidente emergenza economica che sta avanzando a passi giganti tra la categoria degli esercenti, ma non solo: tutte le attività che non sono digitalizzabili stanno soffrendo. E questo dramma non è forse neppure il più grave: il prolungamento dello stato di emergenza sta creando problemi enormi a livello psicologico tra i giovani, e non solo tra di loro. Siamo animali sociali ed esiste un periodo massimo per cui ci possono essere richieste modifiche così sostanziali al nostro comportamento, e ai nostri istinti".
Lubrano si concentra sul tema strettamente sanitario, partendo dal conforto dei dati: "Questo virus ricalca nel comportamento l'andamento dell'influenza - non chiaramente per i sintomi ma dal punto di vista epidemiologico. Secondo un recente studio, solo un contagio su 1000 avviene all'aperto, dove la vita in estate nel nostro Paese si concentra quasi esclusivamente. Lo scorso anno durante l'estate il numero di contagi è stato estremamente ridotto, e il numero dei morti da fine giugno a fine settembre non ha mai superato i 20 giornalieri. Ogni morte è un dramma, certo, ma se applicassimo lo stesso parametro ad altri settori dovremmo allora chiudere al pubblico le autostrade per evitare gli incidenti stradali. Vivere corrisponde a dover tollerare un certo rischio. Possiamo cinicamente fissare una soglia al numero di morti al giorno che possiamo accettare? Certo che no. Ma possiamo lavorare col buon senso: la stragrande maggioranza degli over 80 e degli ultrafragili sono stati vaccinati, e quindi è lecito aspettarsi un forte calo delle morti e delle terapie intensive".
Lubrano vede un potenziale "effetto iatrogeno", ovvero un fenomeno per cui la cura fa più danni della malattia. "Optando per un coprifuoco serale, il rischio è che la vita notturna si sposti nella dimensione privata delle case, invece che consumarsi dove avverrebbe spontaneamente, all'aperto, dove il rischio di contrarre il virus è naturalmente ridotto".
Secondo Lubrano, è necessario che il ritorno alla normalità sia graduale, ed è pertanto necessario scongiurare l'ipotesi di fare passi indietro rispetto allo scorso anno: "In confronto al 2020 abbiamo una buona fetta della popolazione che ha già contratto il virus e un'altra sempre più consistente a cui è stata somministrata almeno una dose del vaccino. Alla luce di questo è difficile ritenere sensato un ulteriore giro di vite sulle libertà personali".
Lubrano chiude con ottimismo: "Siamo confidenti che il Governo riconoscerà la situazione di rischio ridotto rispetto allo scorso anno, e che tutelerà ovviamente la sicurezza dei cittadini, tenendo però in considerazione anche tutti gli effetti collaterali di eventuali decisioni eccessivamente restrittive. La nostra psiche di singoli cittadini, ancor prima dell'economia dell'indotto degli esercenti, invoca di vivere un'estate di almeno parziale serenità. Non voglio rassegnarmi a vivere in un mondo che considera la nuova normalità un coprifuoco perenne".