La provincia spezzina è di fatto divisa in due in relazione alla proroga delle concessioni balneari: da Portovenere sino al confine toscano è stata concessa sino al 2033 secondo quanto previsto dall'articolo 100 del Decreto Rilancio, in cui si ribadisce la validità delle disposizioni di cui all'art. 1 - commi 682 e 683 - della legge 30 dicembre 2018 n. 145, mentre i Comuni della Riviera non hanno ancora preso alcuna decisione sul tema.
"Come più volte abbiamo sottolineato – spiega Valentina Figoli, referente sindacale di Cna Balneari La Spezia – la concessione della proroga è indispensabile per la pianificazione di investimenti, ammodernamenti e per lo stesso sviluppo qualitativo del turismo costiero, già fortemente penalizzato dalle limitazioni imposte dalla necessità di distanziamento e rispetto delle norme anti contagio. Ci auguriamo, dunque, che quanto disposto dalle amministrazioni di Portovenere, Lerici, Ameglia e Sarzana venga preso celermente a modello dagli altri Comuni costieri della Riviera, ossia Monterosso, Levanto, Bonassola, Framura e Deiva Marina. È necessario agire in questi mesi invernali – conclude Figoli – in vista della futura stagione turistica, le imprese si meritano di poter lavorare con un orizzonte temporale adatto allo sviluppo di investimenti visto anche l'incertezza dettata dalla crisi pandemica".
Il 70% dei Comuni italiani ha concesso la proroga al 2033 e in alcuni casi, come in Sardegna, sono intervenute le stesse Regioni con delibere che intimano ai Comuni di procedere alla proroga. La disparità di valutazione svantaggia totalmente i titolari di stabilimenti balneari di quei Comuni che hanno 'deciso di non decidere', assumendosi la responsabilità di non applicare una norma dello Stato, preferendo trincerarsi dietro sentenze che spesso si annullano l'una con l'altra e a una lettera della Procura di Genova datata estate 2019.
Per questo motivo Cna La Spezia ha già richiesto degli incontri con le amministrazioni comunali di Monterosso, Levanto, Bonassola, Framura e Deiva Marina.