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Fiori in piazza a Porto Venere per denunciare il crack del florovivaismo In evidenza

Anche nel borgo spezzino in scena la protesta degli operatori del settore.

I fiori davanti alla chiesa di San Pietro a Porto Venere I fiori davanti alla chiesa di San Pietro a Porto Venere

Un crack, a livello nazionale, da oltre 1,5 miliardi di euro e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro per il settore delle piante e dei fiori made in Italy.

Sono le drammatiche conseguenza subite, dai vivai ai negozi, a causa della pandemia da Coronavirus: con il blocco dell'export, nei mesi dove si concentra il massimo della produzione, lo stop a matrimoni, eventi e cerimonie, è stato travolto anche il settore del florovivaismo ligure, settore strategico per l'economia regionale che genera un fatturato annuo complessivo superiore ai 350 milioni di euro.

Così Coldiretti Liguria commenta l'analisi della Coldiretti elaborata in occasione dell’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” che a livello nazionale, da Venezia a Roma, da Milano a Napoli, fino alla splendida cornice di Portovenere ha portato in piazza il grido di allarme degli operatori, che con fiori e fronde hanno realizzato decorazioni artistiche per ribadire la voglia di resistere e ripartire per continuare a garantire ai consumatori il meglio della produzione made in Italy.

Quella che si è verificata nei mesi scorsi è stata una situazione senza precedenti nella storia dell’Italia dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio sono stati rinviati, addirittura al prossimo anno, quasi 60mila matrimoni, ai quali si aggiungono mancate cresime, comunioni, battesimi, eventi pubblici, fiere e assemblee, con la sospensione persino dei funerali e la chiusura dei cimiteri, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie anche ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini.

"Anche nella nostra regione - affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - la crisi generata dal Covid 19 ha provocato il crollo del fatturato e stravolto i bilanci delle aziende, ed è quindi indispensabile un aiuto immediato ad uno dei settori più strategici per l’economia, il lavoro e la qualità della vita, messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e adesso dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con il record storico negativo di miliardi piante e fiori mandati al macero. i danni subiti dalle 4200 imprese presenti a livello regionale, che con passione e duro lavoro permettono di avere sempre fiori di qualità eccellente a disposizione, sono incalcolabili. Per salvare imprese e posti di lavoro sono necessari interventi concreti su tutte le scadenze, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali. La Coldiretti ha chiesto indennizzi a fondo perduto per coprire i danni subiti dalle imprese e garantire la liquidità necessaria a ripartire con i nuovi cicli produttivi, esonerando il settore dal pagamento di imposte e tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali per il 2020. Inoltre vanno potenziate e allargate le misure previste per il Bonus Verde, oltre a rilanciare le esportazioni delle eccellenze Made in Liguria attraverso una adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi. Per aprire nuovi mercati va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori made in Italy".

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