"Se non ci sarà un rapido cambio di tendenza, altre numerose aziende di autotrasporto chiuderanno entro l'anno. L'autotrasporto è fondamentale per il sistema impresa italiano, da troppi anni è penalizzato e trascurato il governo deve mantenere gli impegni da tempo presi e rilanciare un piano di intervento che favorisca l'autotrasporto italiano e lo renda competitivo anche a livello internazionale".
L'autotrasporto è al tracollo e anche alla Spezia la situazione è critica. Sono sempre di più le aziende che operano con autotrasportatori stranieri in grado, più o meno legalmente, di aggirare gli ostacoli normativi e i controlli a cui sono sottoposti gli autotrasportatori italiani. Anche in questo caso, le conseguenze sono gravi, a partire dal tema della sicurezza.
In molti paesi comunitari, i requisiti di sicurezza richiesti nei paesi d'origine sono minori rispetto agli
autisti italiani e, allo stesso tempo, in Italia le verifiche diventano sempre più complicate. Accertare da quante ore guidi un autista è difficile da quando il "libretto internazionale" per i viaggi di cabotaggio non è più d'obbligo.
«Gli ultimi, drammatici, incidenti hanno coinvolto per oltre il 90% automezzi stranieri – commenta Maurizio Giacomelli, segretario della Fita-Cna della Spezia – non è un problema di discriminazione nei confronti di imprese europee ma solleviamo una questione di sicurezza, di tutela della professione e di concorrenza leale".
Alla Spezia sono centinaia le imprese di autotrasporto, negli anni hanno subito un calo incredibile, molte di queste operano nell'ambito portuale e della logistica. Ma i costi e la concorrenza sleale, stanno mettendo a rischio di sopravvivenza tutto il settore. Il costo del gasolio, delle assicurazioni, le tasse autostradali, il bollo, le nuove normative sulla capacità finanziaria, il costo del lavoro, la mancanza del credito e le imposte mettono a rischio sopravvivenza l'intera categoria e con loro centinaia di dipendenti anche nella nostra provincia.