Le filiali specializzate nei servizi all'utenza (come quella spezzina) offrono un ampio ventaglio di servizi: informazioni sui dati della Centrale di allarme interbancaria (Cai), servizio di accesso ai dati della Centrale dei Rischi, esposti in materia di servizi bancari e finanziari, ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario, pagamento ed emissione dei vaglia cambiari, cambio delle banconote e delle monete, esame delle banconote sospette di falsità, consultazione dell'archivio storico e della biblioteca, servizio di Tesoreria Provinciale dello Stato.
Questa riorganizzazione segue di pochi anni la riforma avviata nel 2008 e conclusa nel 2010, che ha già comportato la chiusura di ben 39 filiali sul territorio nazionale. Prevedere la chiusura delle Filiali appena riorganizzate per fornire servizi all'utenza (e per le quali sono stati riconvertiti con appositi corsi professionali i dipendenti) risulta tanto più incomprensibile nella situazione di crisi che stiamo vivendo, in cui è particolarmente necessario il rafforzamento degli organismi di controllo e di vigilanza sul settore finanziario, così come massima deve essere l'attenzione per i rischi di possibili infiltrazioni criminali nell'economia.
"E' un segnale sconfortante e profondamente negativo quello di un'istituzione che rinuncia a svolgere il proprio ruolo in un momento in cui sarebbe invece necessario fornire segnali di tenuta sociale e di controllo sul territorio – afferma Armando Cozzani, della FISAC CGIL spezzina- anche promuovendo sui temi dell'economia e della finanza maggiori sinergie con tutti gli enti e le istituzioni pubbliche che a livello locale sono chiamati a svolgere importanti funzioni di presidio della legalità e del corretto svolgimento delle relazioni economiche."
Per la FISAC CGIL "l'immediato ritiro della proposta di ristrutturazione e un rilancio dell'azione sul territorio risultano pertanto indispensabili, non solo per le dannose conseguenze che un'ulteriore contrazione della presenza della Banca d'Italia comporta in termini di perdita a livello territoriale di posti di lavoro qualificato, ma anche per la necessità che tutte le diverse province del paese, compresa la nostra, ricevano attenzione e cura in vista di un possibile rilancio e di una sana gestione degli equilibri economici e finanziari per i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione."