“Gli errori sono come le tasse, si finisce sempre per pagarli”. Così recitava un vecchio aforisma. Peccato che nel caso dell’autotrasporto, anello debole della catena economica del Paese, il conto da pagare, specie per errori altrui, si presenti puntualmente al suo tavolo.
In pieno conto alla rovescia per l’Assemblea nazionale che si terrà alla Spezia, il 30 novembre prossimo, Maurizio Longo, Segretario Generale di Trasportounito, denuncia come non esista alcun evento, connotabile negativamente, le cui ricadute non si abbattano inesorabilmente sulle imprese di autotrasporto. Sia esso di carattere industriale, incidentale, infrastrutturale, meteorologico, calamitoso, culturale, macroeconomico, comunitario, sociale e perfino fiscale. Qualsiasi sia l’occasione, qualsiasi siano le responsabilità o le cause, l'autotrasporto coinvolto, a seconda dei casi, parzialmente o totalmente, è l'unico settore economico che “resta con l’omino nero in mano” e paga sempre e puntualmente il conto. In contanti.
Quel che è peggio è che troppo spesso tale "conto" si traduce immediatamente in crisi aziendali o addirittura nella chiusura delle imprese di autotrasporto, già indebolite strutturalmente da un mercato che da decenni le penalizza e non in grado di reggere lo stress determinato da emergenze e dai distratti legislatori di turno che preferiscono voltarsi piuttosto che riconoscere concrete tutele e garanzie ad un settore tanto strategico quanto vulnerabile.
Proprio per questi motivi l'Assemblea della Spezia, si annuncia come un momento radicale di svolta: sarà l'occasione per rilanciare non solo una vigorosa revisione normativa del settore ma anche per riaffermare, con forza, la centralità dell'autotrasporto nel Paese.