Questo il commento di Paolo Figoli, Presidente di Confartigianato Imprese La Spezia: "E' evidente che il recupero del gettito fiscale riguarderà solo le categorie più deboli, tralasciando completamente grandi attività o i grandi gruppi del web sicuramente non gravati da una pressione fiscale asfissiante e da adempimenti burocratici che andrebbero superati".
"Un vero e proprio inferno fiscale per artigiani, commercianti e titolari di partita iva: Confartigianato è da sempre favorevole al contrasto all’evasione, che rappresenta una concorrenza sleale verso chi rispetta le regole. Fino a quanso si continuerà però con la scientifica demonizzazione solo del falegname, dell’estetista, del piccolo commerciante e del ristoratore, l’Italia resterà un Paese sospeso, bloccato. Il problema è di portata nazionale, ma guardando al nostro territorio si rischia di accentuare le criticità che da tempo affliggono le pmi locali”.
“Dopo l’introduzione della fatturazione elettronica, andata a regime comunque riducendo al minimo i disagi grazie al lavoro di mediazione capillare delle associazioni di categoria come Confartigianato, e da gennaio prossimo dell’obbligo della trasmissione telematica dei corrispettivi – aggiunge il Presidente – si continua con provvedimenti che mettono a rischio la sopravvivenza delle pmi. E’ il caso dello sconto fattura per ecobonus e sismabonus, sui cui speriamo che il Governo mantenga gli impegni presi per rivedere la norma".
"Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: lo sconto in fattura è inaccettabile, perché se un privato cittadino spende, per esempio, 1000 euro per una ristrutturazione e paga nell’immediato la metà dell’importo per effetto del bonus, non può essere la piccola impresa a rimetterci. In questo modo finirà che le pmi andranno in sofferenza, non avendo né il tempo né il fatturato richiesti per attendere il quinquennio delle deduzioni. E allora verranno tagliate fuori dal mercato: rischio, questo, certificato peraltro anche dal Garante della Concorrenza e del Mercato”.
“Questa caccia alle streghe non aiuta realmente il Paese a recuperare il sommerso - conclude - perché colpisce sempre e solo i piccoli imprenditori. Si continua a voler far finta di non vedere dove sta la vera grande evasione, a cominciare dai paradisi fiscali all’interno della stessa Unione Europea, dove non sono di casa certo i nostri artigiani e i nostri lavoratori con partita iva. Non è con l’imposizione di altre tasse che l’Italia si discosterà dalla crescita zero”.