“La Spezia 1922. Una giovane ragazza di nome Agata passeggia nei boschi del Monte Parodi fermandosi vicino a un enorme masso conosciuto come il Menhir del Diavolo. Ritrovata dal padre viene considerata dai contadini la responsabile di una maledizione al paese di Biassa.
Francia 1922. Lawrence Moureau, un archeologo specializzato in monoliti, invita l'amico Ubaldo Mazzini, storico di La Spezia, a indagare nella zona del Menhir, in quanto secondo i suoi ultimi studi potrebbe essere il catalizzatore di un enorme conflitto alle porte”.
Questa è la trama de “Il graffio del Diavolo”, primo cortometraggio di ES3 MOVIE che riprende una leggenda, per lo più sconosciuta a tanti spezzini, riguardo un gigantesco sasso che si trova poco lontano da Biassa, passato il crinale, sulla via che porta a Monasteroli e Schiara, nel cuore della Palestra nel verde.
La leggenda narra che alcuni viandanti si accamparono nella grotta nei pressi della pietra e, trovatisi di fronte a essa, furono scacciati dal Diavolo in persona che rivendicò la sua dimora.
Com'è nata l'idea di girare questo film?
Idee come queste nascono principalmente grazie alle persone e alla passione. Tradurre in un unico linguaggio, quello del video, il lavoro di persone che da anni operano in ambito artistico locale era un desiderio che sentivamo da anni. La scelta di raccontare una storia come quella del Menhir del Diavolo e la figura di Ubaldo Mazzini è stata la conseguenza di un processo creativo che permetesse di avere come protagonista un uomo che non fosse soltanto uno storico ma anche un artista che ha avuto difficoltà ad essere riconosciuto come tale dalla sua stessa città. Nota è la sua poesia "A SPÈZA" in cui, citandola, dice "se c'è uno spezzino che ha nella testa/ due once di criterio e di talento/ Lo schivano tutti e non lo considerano niente/ ma se viene un asino qui da casa del diavolo/ sono capaci di fargli il monumento". Da questa frase e dalla sua scoperta, quella appunto del Menhir del Diavolo, abbiamo deciso di inventare una storia del tutto originale, dalla sceneggiatura alle musiche, per riportare in vita non soltanto un fatto storico ma anche tutta la tradizione e le leggende che circolano intorno a quel luogo. Questo film non è un documentario, né tantomeno un'horror. Si propone di riproporre artisticamente una visione piu modernamente fruibile della leggenda. Con il web e i cellulari siamo pieni di contenuti diretti sulla realtà e a noi piace l'idea di raccontare le cose con l'intento di far sognare la verità filtrandola con la nostra sensibilità e fantasia di chi prende parte ai progetti di Es3 Movie.
Quanto tempo avete impiegato per realizzarlo?
Rispetto a una produzione normale abbiamo impiegato davvero poco tempo. Dopo due settimane dallo script di base scritto a Febbraio abbiamo incominciato a girare. Ci eravamo dati come scadenza Maggio, in quanto avremmo voluto partecipare al fondo messo a disposizione dalla Regione Liguria per l'avvio di produzioni audiovisive ma purtroppo ci siamo dovuti scontrare con alcune clausole che non ci hanno permesso di accedere. Quella che doveva essere semplicemente la bozza di un progetto si è trasformata in un contenuto vero e proprio.
Quanto è stato difficile realizzarlo?
Grazie al cielo per la location principale, quella del menhir, ha fatto tutto madre natura, specialmente per la scena finale in cui il Monte Parodi si è ricoperto di nebbia trasformando il paeseggio esattamente come volevamo. Il girato è tutto in luce naturale. Per le riprese nella Biblioteca Mazzini invece teniamo a dire un profondo grazie alle Istituzioni nelle persone di Marco Tarabugi e Marzia Ratti che hanno accolto positivamente con entusiasmo la nostra idea. L'unica difficoltà forse l'abbiamo trovata nel poter organizzare le riprese, in quanto abbiamo dovuto concigliare gli impegni lavorativi delle persone coinvolte in base alle esigenze del set e delle tempistiche strette.
Quanto è costato realizzarlo?
Per realizzare il film abbiamo contato soltanto sulle nostre risorse: da chi ha messo a disposizione i suoi quadri, le location, costumi di scena, la musica, il lavoro di ripresa , montaggio, grafica, doppiaggio, il lavoro di segreteria e la scelta dei costumi. Sommando le ore penso che si possa raggiungere una cifra importante anche se non crediamo sia importante in questo momento quantificarla ma di sicuro possiamo dire di aver lavorato sodo e con le persone giuste.
Chi sono gli attori che hanno preso parte a questo progetto?
Gli attori provengono da compagnie teatrali totalmente diverse: Kraken Teatro, Compagnia degli Evasi, Teatro Alchemico, Compagnia dell'Ordine Sparso e attori che hanno partecipato come "prima volta" tra cui ci sembra giusto citare Francesca Boerio (Agata) e Gianluca Scattina (Gianluca).
Cosa vi aspettate da questo film?
La speranza non è soltanto quella di proiettare un filmato che piaccia agli spettatori ma di poter aggiungere a ES3 MOVIE persone che abbiano voglia di partecipare ad altri progetti che produrremo nel 2020. Chiunque abbia voglia di collaborare con noi, condividendo storie, musica, quadri o qualsiasi forma d'arte può farlo scrivendo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Valuteremo tutto ciò che può essere utile al fine del nostro lavoro. Speriamo vivamente nella partecipazione di tanti per poter introdurre nuovi talenti in questo percorso artistico che intendiamo sostenere per raccontare quello a cui siamo piu vicini e che spesso ci è piu sconosciuto.