Marco Bibolini e Federico Figura, per conto della Consulta il primo e della FdS il secondo, hanno introdotto i lavori, insieme al presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano. Oliva, presidente della Fondazione TreeLLLe, ha insistito su un punto: "l'Italia non spende poco per la scuola, ma male; l'obbiettivo deve essere dunque quello non di dare più soldi a questa scuola, che non soddisfa le domande dei giovani, ma di cambiarla da capo a fondo". Innanzitutto riformando la scuola secondaria superiore, il cui assetto è rimasto quello gentiliano, di epoca fascista. E' un "errore enorme"- ha detto Oliva- "considerare le scuole tecniche di serie B rispetto ai licei". La riforma deve riguardare i contenuti: meno latino e greco, più competenze logiche, scientifiche e matematiche, e soprattutto "educazione del carattere a saper lavorare assieme agli altri e a saperli ascoltare". Ma vanno riformati anche i metodi di insegnamento, che devono "coinvolgere e interessare di più gli studenti". Ancora: "gli insegnanti sono un popolo differenziato, c'è chi lavora tanto e bene e chi no: vanno valutati, e gli stipendi non devono essere uguali per tutti". Il dibattito è stato vivace, ma tutti hanno apprezzato l'approccio anticonformista di Oliva. In fondo gli studenti, organizzando l'incontro, hanno chiesto un segnale: "ricostruite un terreno di comunicazione con noi, aiutateci ad avere la speranza che anche per noi ci sarà un futuro". L'iniziativa un segnale l'ha dato: ci sono adulti che hanno mostrato ai ragazzi di essere interlocutori affidabili, che hanno delle idee e vogliono discuterle con i giovani. Di questi tempi non è poco.
Foto di Enrico Amici