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Grande successo per "Incendi": i detenuti-attori conquistano la scena In evidenza

di Doris Fresco- Questa sera, 1 febbraio, in replica al Dialma.

 

È andato in scena ieri sera, al Centro culturale Dialma Ruggiero, lo spettacolo 'Incendi', progetto sperimentale “Per aspera ad astra. Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” promosso da Acri e sostenuto da un nucleo di Fondazioni, tra cui Fondazione Carispezia.
In scena e impegnati dietro le quinte un gruppo di detenuti della Casa Circondariale Villa Andreino della Spezia, che, guidati dai professionisti dell'associazione Scarti, hanno lavorato per mesi.

Presente alla prima Matteo Melley, presidente di Fondazione Carispezia: "Ringrazio tutti per questa occasione. Penso che non tocchi a me spiegare cosa significhi fare teatro in un carcere o spiegare cosa possa portare al carcere il teatro. Lavoro come questo serve ad abbattere i pregiudizi: il carcere è una comunità che deve essere conosciuta e capita. La nostra città deve essere orgogliosa di aver preso parte a questo laboratorio così innovativo.
Dobbiamo andare oltre i muri, che ovviamente in un carcere ci devono essere, ma il teatro può servire anche per attraversarli. Lo Stato deve preservare la dignità anche di chi sta in un carcere e di chi lavora nel carcere. La Spezia ha avuto un personaggio straordinario: Antonello Pischedda sarebbe orgoglioso".

Ha incontrato il pubblico anche la direttrice del carcere Maria Cristina Biggi, che ha spiegato: "Ci vuole un grande sforzo per mettere in piedi questo lavoro. Una iniziativa importante che coinvolge ragazzi che stanno scontando una pena, ma quello che abbiamo visto è stato semplicemente uno spettacolo teatrale reso possibile grazie alla fatica e al lavoro di tanti. Il teatro è molto importante perché porta le persone a studiare sé stessi facendo un percorso. Loro hanno lavorato insieme, ognuno con la propria storia personale. Credo che funzionari come me dovrebbero sforzarsi sempre di fare le cose senza dire 'non si può'. Spero che questo sia un inizio di un percorso che andrà avanti".

Soddisfatto del lavoro fatto alla Spezia anche Armando Punzo, che da 30 anni lavora nel carcere di Volterra: "Ci deve essere un modo per uscire dalla gabbia dell'uomo. Io non riesco a dare così tanta concretezza al carcere: credo sia una parte della realtà, insieme a tante altre parti, anche se spesso il carcere viene dimenticato. Sono felice che la scelta di questo spettacolo sia andata in una direzione molto poetica, con una sensazione forte di movimento in avanti. Una magia che ci porta incontro a qualcosa di nuovo".

“Per aspera ad astra” è un progetto promosso da Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio) e sostenuto da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione CON IL SUD, Fondazione Carispezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

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