Si intitola Roma, come il quartiere di Città del Messico in cui Alfonso Cuarón è cresciuto, l’ultimo film del regista messicano. Roma ha vinto il Leone d’oro all’ultimo Festival del cinema di Venezia 2018.
Più recentemente, i critici di New York gli hanno dato tre premi (Miglior Film, Miglior regia, Miglior fotografia), dando il via alla corsa agli Oscar 2019.
Secondo molti, a Hollywood, Roma sarà il film da battere: perché, anche se recitato in spagnolo e messicano, merita la nomination in tutte le categorie principali…Non vi resta che ‘assaggiarlo’…
Non perdetelo. Vi commuoverà, ipnotizzerà, trascinerà con sé nel suo mare di bianco e nero… Per una strana coincidenza, il giorno in cui Roma è stato premiato con il Leone d’oro a Venezia era il compleanno di Cleo, il personaggio su cui è basato quello della protagonista, a cui il regista è molto legato.
Roma segue le vicende della giovane domestica india di una famiglia della classe media a Città del Messico. Nel film è Lio. Nella realtà si chiama, appunto, Cleo. È interpretata dalla straordinaria Yalitza Aparicio, nata a Tlaxiaco, Oaxaca, nel 1993, un diploma da insegnante.
Un film in cui sono le donne le protagoniste perché, come racconta lo stesso Alfonso Cuarón, nella sua famiglia “erano le donne a tirare avanti la baracca. Non c’erano uomini e io mi sono reso subito conto della loro importanza“.
Roma è il film più personale del regista premio Oscar per Gravity. Alfonso Cuaron torna indietro nel tempo. Racconta di sè, della sua famiglia, della sua infanzia, della sua casa, dei suoi giocattoli. E attraverso il suo lessico famigliare ci riporta anche nel Messico dei primissimi Anni '70.