La performance si apre con lo struggente monologo di A, una dichiarazione di amore profonda e commovente. La voce vibrante di A riempie uno spazio vuoto, scarno. Sullo sfondo due corpi, dopo un atto sessuale. Siamo di fronte a uno stupro? O forse ad un atto reiterato privo di amore?
All’occhio dello spettatore l’immagine è spiazzante, in assoluto contrasto con le parole del testo.
Per tutta la durata della perfomance abbiamo come la sensazione di guardare dal buco di una serratura entrando in un rituale morboso e a tratti disturbante, due anime che lottano e si dibattono alternandosi il ruolo di vittima e carnefice sino a spogliarsi di ogni identità.
L’ambiguità si snoda, così, sino al finale: un rantolo di definitiva e ultima felicità prima della morte o una “caduta libera” verso una condizione di tranquillità che deriva da uno stato di incoscienza, forse unica ancora di salvezza.
Gli ES3 Project danno vita ad una performance a due voci molto intima e introspettiva.
A(Abusator) è un uomo adulto sulla cinquantina che ha un rapporto violento e morboso con C (Child) una giovane donna con un passato segnato da abusi sessuali. L’ambiguità del testo originale a quattro voci ha permesso di poter approfondire le dinamiche tra A e C e di interrogarci sulla natura del loro rapporto.
A potrebbe essere un pedofilo e C una donna ossessionata dal terrore dell’abuso, oppure A potrebbe essere un padre violento che abusa di C , una figlia poco più che adolescente. O ancora A e C potrebbero non essere altro che un ‘unica voce, spogliati di ogni identità, eco di un'unica mente malata.
Gli ES3 Ppject sono: Riccardo Avanzini e Daniela Casciari (performers), Luca Olivieri (musica), Sara Battolla (regia).
L'ingresso è libero.