Sabato 15 dicembre alle 18 presso lo studio d’arte Tommaseo (in via Tommaseo 32 alla Spezia), sarà presentato il libro “Poesie inutili” di Mauro Maraschin.
“Poesie inutili”, perché è quasi un gesto privo di senso scrivere poesie in un’epoca che sembra aver perso completamente la fiducia nel potere della parola.
Mauro Maraschin, poeta e artista autodidatta, con collaborazioni con il Festival della Poesia e con il critico d’arte Arturo Schwarz alle spalle, ha anche animato per anni l’associazione Soffoco, cercando di valorizzare poeti e artisti dimenticati.
“Ho iniziato scrivendo i miei sogni, poi mi sono avvicinato al Surrealismo - racconta Maraschin - e ho scoperto di scrivere in modo simile a quello di alcuni surrealisti”.
In realtà le poesie di Maraschin possono avere tratti comuni con quelle di Benjamin Peret per le immagini visionarie, che talvolta trascolorano in pirotecnica ironia, ma anche con le opere di Fernando Arrabal e del movimento panico, contemporanee di alcune delle “Poesie inutili” più inquietanti.
E forse un altro elemento di originalità della poesia di Maraschin, che spesso descrive lo smarrimento in squallide periferie urbane, è l’amara constatazione che, a quasi cento anni di distanza, non solo il messaggio surrealista non è servito a migliorare il mondo, ma forse la società è ulteriormente peggiorata.