La commissione giudicatrice del concorso “La Spezia Porta di Sion” composta da Anna Maria Sorrentino (Presidente), Assessore pianificazione urbanistica, demanio e portualità del Comune della Spezia; Orly Bach, nipote del comandante Arazi che nel 1946 sovrintese le operazioni relative alla partenza, dal molo Pagliari, per la Terra Promessa dei profughi ebrei reduci dai campi di concentramento; Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo di Genova e Segretario dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia; Moreno Ferrari, designer e stilista spezzino, docente presso lo IED, Istituto Europeo di Design e Marco Ferrari, giornalista, scrittore e storico spezzino, ha oggi decretato il nome del vincitore. Durante la seduta pubblica odierna, in cui sono state aperte le buste contenenti i documenti amministrativi, sono stati indicati i tre finalisti.
Tredici in tutto le proposte presentate, provenienti da tutta Italia, di cui una esclusa dalla commissione per violazione dell’articolo 11 del bando di concorso.
Le proposte, come noto, riguardano la riqualificazione del molo Pagliari, la realizzazione di un percorso della memoria e di un monumento in ricordo delle vicende storiche che lo hanno interessato. La commissione ha apprezzato l’alta qualità artistica, oltre al valore simbolico, di tutti i progetti presentati, a testimonianza del fatto che la memoria dell’esodo ebraico è entrato a pieno titolo nella identità del nostro territorio.
Il primo classificato potrà realizzare l’opera grazie al contributo di 100.000 Euro disponibile dall’Autorità di Sistema Portuale, oltre ad un premio di 20.000 Euro. Il secondo classificato riceverà un premio di €. 15.000, il secondo di €. 10.000.
Il primo premio è andato all’ATI composta da professionisti spezzini: il giovane architetto Jacopo Maugeri, Alessandro Tognetti, Studio M2B PROGETTI nei soci di Architetto Paolo Maloni e Geometra Ivano Barcellone. La scultura è stata ideata dal maestro Walter Tacchini, esponente della cosiddetta Arte Sociale, nome conosciuto a livello internazionale, insegnante presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara ed amico personale di Helene e Simone De Beauvoir.
Il secondo premio è stato assegnato all’opera di Valerio Croci di Giussano (Monza), Fabrizio Esposito di Napoli e Costanza Galli della Spezia; il terzo premio se lo è aggiudicato Francesco Pio Merla di San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia;
Questa la motivazione della Commissione: “La commissione ha dovuto operare partendo da una progettazione del luogo già in atto. Per questo ha scelto, tra i concorrenti al bando, un vero e proprio monumento. La scelta del materiale in marmo, oltre a dare certezza di resistenza nel tempo del manufatto, collega idealmente il paesaggio marino del Golfo dei Poeti al retrostante paesaggio apuano e valorizza un elemento essenziale del territorio di riferimento dell’Autorità di Sistema Portuale La Spezia-Marina di Carrara. La caratteristica dell’opera prescelta è rappresentata dalla forte simbologia che intende configurare in relazione anche al percorso di memoria composto da dieci pannelli. Il cuore spezzato del popolo ebraico uscito distrutto dalla terribile esperienza dei lager – la più terrificante del Novecento – è pronto ad affrontare un nuovo viaggio verso la Terra dei Padri. Due ali di marmo, a mo’ di porta, fanno pensare ad un ingresso nella nuova vita. Al nero della prima sfera spezzata fa da riscontro una sfera marmorea bianca, sulle due ali, simbolo di limpidezza. Una simbologia forte che, posta il più possibile davanti al mare, trasmetterà alle future generazioni il senso della speranza di una nuova vita che qui, a Molo Pagliari, si è concretizzata nel forte senso di amicizia tra la popolazione locale e i profughi ebraici, che resterà indelebile come il monumento in marmo”.
Tutte le opere saranno esposte in una mostra che sarà realizzata probabilmente la primavera prossima.
Il Molo Pagliari, dal 1964 al 2011, lo ricordiamo, fino a quando è stato in uso alla Marina Militare, era dedicato all’imbarco e sbarco munizioni e completamente interdetto al pubblico, mentre una nuova marina ed un opera d’arte commemorativa relativa al “Percorso della Memoria” rappresentano senz’altro un modo più adeguato di onorare il sito, che potrà essere visitato liberamente da visitatori, turisti e scolaresche.
“E’ una grande soddisfazione per me essere arrivata al termine di questo percorso che consentirà di valorizzare al meglio lo storico Molo Pagliari e mantenere viva la memoria dei fatti del ‘46”, ha detto la Presidente dell’AdSP, Carla Roncallo.
“A nome della comunità ebraica di Genova e della Liguria, desidero esprimere il vivo compiacimento per l’iniziativa che soddisfa appieno sia nella concezione, sia nello svolgimento, sia nel risultato, l’esigenza di ricordare un episodio significativo ed importante della storia ebraica ed i valori universali che essa contiene”, ha detto il rabbino Giuseppe Momigliano.
“Mi sono emozionata quando sono stata invitata a far parte della commissione. Durante i suoi lavori ho percepito impegno, coinvolgimento, professionalità, nel valutare le opere e sono molto soddisfatta dei risultati. L’opera vincitrice onora in maniera simbolica sia la memoria di mio nonno, sia il senso di solidarietà dimostrato dalla cittadinanza e la lotta dei profughi che si sono impegnati per raggiungere la meta tanto agognata. Ho capito in questi giorni quanto la citta della Spezia sa onorare la propria storia”, ha detto Orli Bach.