Giovedì 13 settembre 2018, alle ore 18.00, nell’Ex Sala Consiliare in Piazza Querciola, a Castelnuovo Magra, ci sarà un incontro-conferenza del giornalista Michele Smargiassi dal titolo “Vivian Maier. La costruzione di un mito”, in cui verrà raccontato lo straordinario caso della fotografa bambinaia. Un evento collaterale a “L’autre Vivian. L’altra Vivian Maier. Un viaggio inedito nella Francia della ‘fotografa ritrovata’ in 6 piani. Foto, animazioni, parole, musiche, registrazioni, interviste, video”.
La mostra nella Torre del Castello dei Vescovi di Luni, che sta riscuotendo grande successo di critica e di pubblico, visitabile fino al 14 ottobre il sabato e la domenica 10.00-12.30/15.30-19.30, effettuerà per l’evento aperture straordinarie pomeridiane giovedì 13 e venerdì 14 settembre.
Michele Smargiassi è giornalista da trent’anni, è inviato del quotidiano «la Repubblica», dove scrive di cultura, società e politica. Si occupa da tempo di storia e cultura dell’immagine e della fotografia. Ha scritto diversi libri e contributi, tra i quali: il saggio La famiglia foto-genica per gli Annali della Storia d’Italia Einaudi (2004); il volume Un’autentica bugia. La fotografia, il falso, il vero (Contrasto, 2009), Donne di questo mondo con Uliano Lucas (Diabasis 2003); Lo specchio d’inchiostro con Ghigo Roli (Artioli 1999); Italiani a tavola con Uliano Lucas e Guido Vergani (Mazzotta 2003). Ha creato e gestisce il blog di cultura dell’immagine Fotocrazia. Evoluzioni e rivoluzioni nel futuro, nel presente e nel passato del fotografico sul sito online www.repubblica.it. È membro del comitato scientifico del Cifa (Centro Italiano per la Fotografia d’Autore) di Bibbiena.
LA MOSTRA
“L’autre Vivian. L’altra Vivian Maier” è la mostra la dedicata a Vivian Maier e all’incredibile storia di una bambinaia statunitense che per tutta la vita ha segretamente coltivato la passione per la fotografia.
Con la scoperta casuale delle sue fotografie e il suo debutto praticamente postumo, la Maier si è imposta come un caso internazionale.
L’allestimento è curato da Roberto Carlone, Caterina Cavallari e dall’associazione Archivi della Resistenza di Fosdinovo (MS). Di fondamentale importanza la collaborazione con l’associazione francese “Vivian Maier et le Champsaur”, che raccoglie testimonianze del rapporto di Vivian con la Francia. Champsaur è infatti la valle francese nelle Alte Alpi di cui era originaria la madre di Vivian, Maria Jaussaud, che introdusse la figlia al mondo della fotografia, e in questo luogo Vivian tornò più volte nel corso della sua vita. La dimensione francese della Maier è un lato ancora più nascosto della sua misteriosa vita: per questo L’autre Vivian ci restituisce una fotografa in parte diversa da quella conosciuta fino ad oggi in Italia.
Un viaggio attraverso cinquanta foto (alcune provenienti da una collezione privata e mai esposte in Italia e altre, invece, stampate da lei e autografate sul retro: le uniche originali esistenti) oltre ad interviste, video, animazioni, musiche, suoni, mapping, ambientazioni. Una nuova idea di fruire la complessità di una artista, di una persona, di una donna. Non la solita mostra. Un’altra Vivian Maier, appunto.