Questo fenomeno che sta interessando anche le principali testate giornalistiche è stato raccolto e dettagliato con analisi e dati statistici in una infografica realizzata dall’Università Niccolò Cusano. Guardando questo documento è possibile vedere come sta cambiando il mondo dell’editoria, quali sono i settori di spicco e quali invece quelli che stanno andando in decadenza.
L’aumento delle testate giornalistiche online rispetto a quelle tradizionali
Come possiamo notare da quanto riportato sulla infografica è possibile vedere come gli Italiani si informano soprattutto mediante le testate giornalistiche online, contro invece l’informazione di stampa che è scesa drasticamente nel giro di pochi anni. Non solo, bisogna notare come non solo si tende a leggere le notizie principalmente online, ma queste vengono sempre meno visualizzate sul desktop e sono sempre di più coloro che invece scelgono di leggere le informazioni sul proprio smartphone.
Questa tendenza ha portato un crollo dei quotidiani, infatti si constata che dal 2016 ad oggi c’è stato un meno 9% sulle vendite e sono state stampate ben 400 mila unità in meno. Oggi difficilmente si acquistano i giornali, ma si accede alle notizie principali dal proprio smartphone o tablet. Questo ha portato anche testate giornalistiche importanti come: il Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24 ore ecc…a scegliere di vendere i loro quotidiani non solo in formato cartaceo ma anche mediante specifici abbonamenti online.
Questa evoluzione nell’editoria sta portando sempre più in auge i sistemi di informazione in formato cartaceo, ma anche un aumento delle testate giornalistiche indipendenti online. Le testate minori hanno visto un forte incremento, tant’è che si è visto come l’80% degli editori sceglie di lavorare principalmente online.
Un cambio di tendenza anche nel settore degli investimenti
Il campo degli investimenti delle aziende nel settore online rispetto all’editoria tradizionale naturalmente è andato di pari passo con l’aumento dell’interesse per il mondo digitale e il crollo dei quotidiani e mezzi di informazione tradizionali.
Se si vede il grafico presente sull’infografica dell’Università Niccolò Cusano, gli investimenti digitali sono stati pari a 2375 mila euro, mentre quelli pubblicitari sui quotidiani tradizionali hanno visto un totale investito pari a 1146 mila euro, quindi circa la metà rispetto alla pubblicità pagata sui quotidiani online.
Oltre a un drastico calo della pubblicità e delle vendite dei quotidiani, il cambio dell’editoria si nota anche dal fatturato totale. Naturalmente, come visto dai dati illustrati il fatturato totale dell’editoria tradizionale è diminuito drasticamente mentre quello dell’editoria digitale, dell’informazione online tende a salire di più ogni anno che passa. Il cambio di tendenza nel campo editoriale dunque è evidente, e nei prossimi anni sicuramente il divario potrebbe diventare ancora più palpabile.