Sabato 9 giugno alle ore 11:00, nella Sala Polivalente di piazza 2 Giugno ad Arcola verrà aperta al pubblico la mostra “Dal Pennello al Bit/ Dipinti e Digital Art” dell’artista lericino Filippo Pagano.
Le opere esposte mostrano il passaggio da una realizzazione artistica tradizionale, in cui il disegno a matita e la ripetizione del segno/gesto sono posti al centro del processo creativo, a una realizzazione tramite il medium moderno del computer, in cui la manipolazione grafica avviene tramite l’utilizzo di mouse e penna digitale.
Le sue elaborazioni creative partono da immagini di consumo, celebri icone della nostra epoca che vengono modificate secondo l’estro dell’artista in quella che è un’elaborazione grafica fuori dagli schemi. Un’arte digitale “Pop” che, unendo sacro e profano, mette in luce gli aspetti controversi della contemporaneità.
La mostra rimarrà aperta dal 9 al 24 giugno con orario: da lunedì a venerdì 9-13/15 – 18:30; sabato e domenica 11-13/17-19.
Per maggiori informazioni: Ufficio Cultura e Biblioteche, tel. 0187 954100.
Il percorso artistico di Filippo Pagano
Filippo Pagano nasce a Lerici il 28/4/1946. Inizia a disegnare nel 1970 utilizzando penne a china per portare su cartoncino le immagini drammatiche di quegli anni difficili. Il bianco e nero risulta subito la bicromia più adatta per rappresentare gli argomenti di denuncia sociale che gli stanno a cuore.
Riprende la sua vecchia passione in modo continuativo solo nel 2015 quando è già in pensione da alcuni anni. Nelle opere, che hanno una natura grafica, utilizza tecniche miste. Nato come ritrattista iperrealista si interessa successivamente alla sperimentazione. Contamina le icone della storia dell'arte con i beni di consumo della società di massa, generando immagini capaci di cambiare il significato dell'opera originale. Elabora le immagini con ingrandimenti e tagli, inoltre manipola i toni cromatici per ottenere un maggior impatto visivo.
Nel 2016 inizia a lavorare in Digital Art utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia: la carta lascia il posto al monitor e alla stampa digitale, il pennello cede il ruolo alla pen tablet, i pixel vengono plasmati secondo l'estro dell'artista. La tecnica digitale esalta la sua creatività: la mente, il pensiero e la ricerca creano l'opera mentre gli strumenti digitali aiutano il raggiungimento del risultato desiderato. L'intento è sempre quello: realizzare un'opera che trasmetta un messaggio, un sogno, un'emozione.
Il problema della copia dell'originale non si pone in quanto nel digitale è l'originale che viaggia e si riproduce. Non c'è più una versione ufficiale ed esclusiva dell'opera ma tutte le sue riproduzioni sono originali.
Le sue opere POP (popular) sono alla portata di tutti. La Digital Art gli consente di realizzare questa trasversalità dando al suo lavoro un aspetto democratico e inclusivo.