In piena guerra mondiale, il 12 marzo 1944, alle 8.30, un gruppo di combattenti per la libertà assalta un treno diretto a Parma. Alla guida dei ribelli,Mario Devoti, nativo del Piacentino e il suo vice, Primo Battistini (Tullio) proveniente dallo Spezzino. Uno dei motivi dell’assalto al treno era quello liberare un nucleo di renitenti alla leva catturati nel pontremolese e destinati ad essere processati a Parma. E poi la requisizione di generi alimentari raccolti dalle autorità fasciste nel deposito di San Martino. Nello scontro che seguì, dopo la presa del convoglio, persero la vita il comandante della banda partigiana ed alcuni militi fascisti. Alcuni giorni dopo la fuga, I fascisti (dell'unità speciale X° Mas) catturarono sul monte Barca, presso Pontremoli, un intero gruppo partigiano formato da italiani e da russi. Dodici i ragazzi partigiani, quasi tutti spezzini di cui tre caduti sul posto, uno ferito e sfuggito alla cattura, e gli altri otto fucilati alcuni giorni dopo a Valmozzola, nel parmense.
Domenica 6 maggio sono terminate le riprese del documentario che tratta la vicenda di questa strage promosso dall'Associazione Stella Tricolore e dall'Anpi Licciana Nardi. Il documentario è tratto dal libro di Luigi Leonardi “I ragazzi del monte Barca”(edito da Ugo Mursia editore srl), e diretto da Fabio Pilade Paolo Milani, Luigi Leonardi e Massimiliano Pisano, ha coinvolto a partire dallo scorso settembre circa una ventina di comparse, toccando varie località tra lo spezzino, la Lunigiana e la Val di Taro.
