"Cavalleria Rusticana" di Mascagni è un'opera in cui ogni nota parla di un sole abbacinante, di case bianche, profumi di arance e rosmarino, della Sicilia di Verga: tutto questo si è voluto fortemente ricalcare nella regia di Alberto Paloscia e nella drammaturgia di Sergio Licursi replicata da Kentaro Kitaya nello spettacolo andato in scena a Palazzo Pfanner a Lucca, sabato 30 settembre.
Un encomio particolare al direttore M° Kentaro Kitaya che alla testa del solo pianoforte padroneggiato da Miki Kitaya ci ha restituito intensamente tutta la musica di Mascagni che è già, in sé, racconto e scena, immagine, colore e energia.
Sul fronte musicale, il cast era di prim'ordine. Maria Bruno è una Santuzza potente nella presenza scenica come nell’estensione vocale, Gianni Tridente trova in Turiddu la sua cifra migliore e presenta la sua Siciliana con timbro pieno. Impressionante Andrea Rola, un Alfio centratissimo dalla voce stentorea. Brillante, seducente e melodiosa la Lola di Roberta Ceccotti, Roberta Lodola si conferma Lucia impeccabile.
Ezia Di Capua, Vice Presidente e curatore dell’Associazione Coro Lirico La Spezia afferma: "Ringraziamo la città di Lucca, il Settembre Lucchese, le istituzioni che hanno reso possibile l’evento, il Palazzo Pfanner che ci ha accolti nel suo scenario straordinario, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Reale Mutua e naturalmente il Laboratorio Brunier di certo non ultimo, ma capofila del progetto nella persona della Presidente Maria Bruno.
"Cavalleria" di Mascagni ha avuto un raro allestimento teatrale direi, naturale, il cortile di Palazzo Pfanner che pare costruito per ospitare spettacoli, con la sua scalinata da teatro e l’atrio dal soffitto a volta che sfuma in lontananza nella piacevole vista di un fresco giardino verdeggiante ed è stato di fatto una cornice coinvolgente e ideale.
Il Coro, ben amministrato scenicamente, ha fatto delle entrate clamorose con ben 30 cantanti che hanno creato un imponente effetto collettivo e vocale in una scenografia architettonica che li ha visti impegnati in un ingresso in processione di rara bellezza. Una “Cavalleria rusticana” intensa e solenne che ha già emozionato pubblico e critica nell’estate 2017 alla Spezia.
Gli aranci olezzanti, le allodole cinguettanti tra i mirti in fiore, i campi con le spighe d’oro del libretto di Targioni-Tozzetti e Menasci e anche l’entrata degli Artisti del Coro, dopo l’Interno ben cantato, si sono ben espressi nel clima storico, attraverso movimenti ed espressioni di scena coronati dai costumi d’epoca sapientemente elaborati.
Mentre nelle pose statiche che hanno troneggiato al centro della scena, nel rosso della luce centrale, c’era già tutto il dramma che si sarebbe sviluppato.
A fine spettacolo appalusi lunghi copiosi e ‘convinti’ per tutti. Il pubblico ha apprezzato ‘la tradizione’, ... per chi scrive, alla fine dello spettacolo, resta una omogenea sensazione fortissima di armonia e bellezza, di grande talento e soddisfazione”.
Archivio e curricula degli artisti nel Blog di Sala CarGià.
(Testo di Ezia Di Capua – Foto di Luca Bini)