Tutto comincia da un’esperienza diretta, vissuta in prima persona anni fa (era il febbraio 2010) dallo scrittore in quel di Pisa, nella splendida Piazza dei Miracoli deserta e notturna, un luogo che ben si adatta ad evocare racconti e storie inusuali.
In compagnia di 4 amici il nostro assite ad un evento non banale, e da scettico convinto passa ad interessarsi di quegli oggetti (UFO, oggetti volanti non identificati e non necessariamente omini verdi) che quella notte si sono palesati in modo cosi evidente agli occhi non solo di Thomas Landini e dei suoi amici ma che hanno destato l’interesse di molte persone in Toscana (lo strano oggetto è stato avvistato addirittura dalla Val di Magra nel suo transito).
Un avvistamento durato giusto il tempo di tirar fuori il cellulare (un vecchio modello che scattava foto con molti limiti ci racconta) e immortalare un’immagine che è stata studiata approfonditamente da chi in Italia si occupa di avvistamenti particolari ed inspiegabili.
Da qui, da questa esperienza personale e peculiare, parte la storia raccontata da Thomas, una storia che come ci fa notare l’autore “non è basata su ufologia o esoterismo ma li usa per la narrazione, una storia che si basa su personaggi storici e vicende storicamente corrette e solo in parte su personaggi romanzati”.
Insomma, uno scrittore giovane ma già in grado di incuriosire il pubblico non facile appassionato di romanzi a base storico-scientifica, una tradizione che da Umberto Eco a Valerio Evangelisti e perchè no a Marco Buticchi (per restare in zona) ha dato e continua a dare molte soddisfazioni agli autori di casa nostra e anche agli editori.
Editori pisani in questo caso, dato che è la Istos Edizioni che ha pubblicato il romanzo "Gli eredi del tempo" e che il racconto è ambientato fra Pisa e la Toscana.
Richiami a Leonardo e a Fibonacci e la sua famosa sequenza ricordano echi del “Codice da Vinci” ma il romanzo parte in questo caso da altri presupposti e ha altre caratteristiche.
Anche le chiese toscane sono coinvolte e la storia, che si dipana fra arte, esoterismo e mistero, appassiona e scorre come si deve.
Da citare il ringraziamento sentito dell’autore al suo “mentore”, quel Marco Ferrari, giornalista e scrittore che “mi ha aiutato e consigliato per il meglio dimostrando di essere persona davvero generosa”.
Un romanzo particolare, costruito su arte, storia e mistero che lascia all’immaginazione del lettore molte opportunità, lo accompagna in un universo differente dal quotidiano e promette pure un sequel.
Cosa può volere di più un lettore?
Thomas Landini ci confessa che ha l’idea in mente per il proseguio della storia ma ci dice anche che adesso sta lavorando ad un romanzo per ragazzi.
Ottimo segno, seguire il proprio intutito ed il prorpio interesse è fondamentale per uno scrittore e Thomas dimostra di essere sulla strada giusta.