Nel Cinquecento le coste liguri e quindi anche le Cinque Terre e il golfo della Spezia furono terrorizzate, per circa 300 anni dai corsari “turcheschi”. A distanza di secoli, dopo le ultime incursioni saracene del terribile re Mughetto, predoni turchi e berberi, provenienti dall’Oriente, da Tunisi ad Algeri, a volte cristiani convertiti al’Islam, con le loro agili navi giunsero alla vista dei borghi marinari.
"In questo volume - ha spiegato l'autore del libro Marco Biagioni - sono stati inizialmente esposti e approfonditi i molteplici aspetti della “corsa barbaresca”, poi, attraverso alcuni avvenimenti esemplari, sono state analizzate varie problematiche specifiche riguardanti le incursioni dei corsari musulmani sulle nostre coste, con i relativi saccheggi e le catture di abitanti, e le strutture difensive nate nel territorio spezzino per tentare di contrastare tale ricorrente e grave minaccia; inoltre, attraverso il racconto della sorte di alcuni nostri antichi conterranei, fatti prigionieri, si è analizzato il dramma della schiavitù in terra islamica e le complicate procedure per il loro riscatto. Infine, si è messo in luce, grazie alla straordinaria carriera di un cittadino di Levanto rapito, trasferito a Tunisi e convertitosi alla fede islamica, il fenomeno dei “rinnegati”".
Marco Biagioni, nato a La Spezia nel 1954, laureatosi all’Università degli studi di Pisa prima in “Lettere e Filosofia” e poi in “Storia”, è insegnante di materie umanistiche e studioso di storia ligure e lunigianese. Interessato al conflitto tra Islam e Cristianità nell’epoca moderna, sempre con particolare riferimento al territorio ligure, ha scritto oltre questo volume "I corsari barbareschi nel territorio spezzino (sec. XVI-XVII). Incursioni, difese, schiavitù, riscatti, rinnegati" anche “Pirati nel golfo e spezzini schiavi in terra islamica (sec. XVI – XVII)”, Luna edit., 1999 e "Aiuto, vascelli turcheschi!”. I corsari turco-barbareschi nel Levante ligure (sec. XVI-XVII)”, Edizioni Cinque Terre, 2015.