Problematica crescente e diretta conseguenza di un incremento delle violazioni di domicilio, la legittima difesa domiciliare è ancora oggi, e forse più di prima, una tematica molto discussa, che ha visto scontrarsi più fronti. Da un lato troviamo chi sostiene in modo ferreo l'aggredito e il suo diritto a tutelarsi, negando addirittura l'essenzialità del requisito della proporzione tra offesa e difesa nel momento stesso in cui l'aggressore viola il domicilio altrui; dall'altro lato troviamo, invece, chi sostiene che debbano essere sempre rispettati i requisiti fondamentali della proporzione e della necessità. La sempre più insistente attenzione dei mass media ai casi di violazione di domicilio e la paura di non poter difendersi senza finire nei guai hanno dato luogo ad un generale allarmismo collettivo, da cui sono inevitabilmente scaturite forti esigenze di riforma in senso "ampliativo". Ma riconoscere maggiori tutele alla persona offesa è sempre positivo? Anche quando vengono lesi i principi Costituzionali?