Due grandi viaggiatori si incontrano idealmente a Castelnuovo Magra: Mario Dondero e Bruce Chatwin. In questi giorni è stata inaugurata nella torre del Castello dei Vescovi di Luni l’esposizione “Omaggio a Praga, sulle tracce di Utz”, aperta sino al 2 luglio, un viaggio che Mario Dondero compì nel 2008 sulle tracce dell’ultimo libro di Chatwin. Proprio il grande scrittore britannico, morto nel 1989, sarà protagonista del prossimo appuntamento a Castelnuovo Magra con la mostra “Il viaggio continua”, dall'8 luglio all'8 ottobre, a quarant'anni dalla pubblicazione del libro “In Patagonia”. Dondero, scomparso due anni fa, uno dei maggiori fotoreporter italiani, con questa mostra ha svelato l’anima segreta di Praga, città in ci era stato negli anni sessanta. Ne scaturiste una narrazione schietta e sincera, fatta di visi, architetture, atmosfere della città ceca.
Il tutto prende le mosse dal romanzo nato dall’incontro che nel 1967 Chatwin ebbe, come esperto d’arte di Sotheby’s, a Praga con Rudolph Just, un collezionista di porcellane. Nel 2008 Mario Dondero ha deciso di seguire le tracce del protagonista, il barone Kaspar Utz, collezionista di porcellane, creatura letteraria di Bruce Chatwin e di partire alla volta della città. Un percorso a ritroso che mette insieme luoghi letterari e luoghi reali sullo sfondo di una città protagonista della storia degli ultimi settant’anni, dalla guerra al comunismo, dalle rivolta di Praga alla democrazia.
“Abbiamo deciso di unire due grandi personaggi - spiega la curatrice Luciana Damiano – a Genova nel 2008 in occasione del ventennale dell'uscita del libro. A margine del “Premio Chatwin” chiesi a Dondero di fare una mostra e lui scelse di indagare sul rapporto tra Chatwin e Praga. Pochi giorni dopo partì alla volta della capitale ceca”.
“Chatwin divideva gli scrittori in stanziali ed itineranti – sottolinea l'altro curatore ed amico del fotografo, Maurizio Garofalo – mentre Dondero era sempre in transito, non attendeva di sviluppare le foto, consegnava i rullini e partiva per un'altra meta”.
Laura Strappa, compagna di vita di Mario Dondero, è particolarmente affascinata dalla location dei sette piani della torre medioevale: “Un allestimento perfetto, unico: mano a mano che si sale – spiega - si ha l’impressione che si conquistino le immagini da vedere. Mario era particolarmente affascinato dalla Liguria, voleva fare il marinaio e poi fece il fotografo. Lui e Chatwin erano persone molto diverse ma accomunate dal senso della scoperta perenne del viaggiare".
“Puntiamo a caratterizzare il nostro comune sulla fotografia e il viaggio - dice il sindaco Daniele Montebello, e quest’anno il programma è interessante con la mostra di Tano d’Amico, da poco conclusa, ora Dondero e poi Chatwin. E’ una dimensione interregionale su cui Castelnuovo può giocare le sue chance di attrattiva culturale”.
(nella foto Laura Strappa)