Con “Children in my Eyes” non è l’Africa del Terzo Mondo che la Minelli ha inteso raccontare con le sue fotografie, ma sono gli occhi, i sorrisi, le perplessità davanti ad un obbiettivo, come succede ai bambini in tutte le parti del mondo.
“Abele vive qui” è uno Storytelling, una vera e propria “narrazione” fotografica, un progetto realizzato in un centro di accoglienza nel Mugello, frequentato dalla fotografa per un lungo periodo come volontaria. Dopo l’iniziale difficoltà a rapportarsi con uomini di paesi e culture diversi Patrizia ha cercato d’interpretare la loro interiorità, l’emotività che viene dall’attesa di risposte, la mancanza di certezze sul futuro, i silenzi, la solitudine, il rifiuto della loro presenza all’esterno e la campagna toscana, quasi confine impenetrabile, muro verso l’esterno.
Infine un emozionante “racconto fotografico a km zero”: “Mario e Giulia, una vita insieme non basta”, dedicato a due persone speciali, i suoi genitori, colti nella loro quotidianità; quasi una riscoperta: i simboli e i ricordi appesi alle pareti, la vecchia sveglia a carica manuale, il cassetto delle medicine ormai indispensabili, il piccolo cane che è il compagno di tutte le ore ... e una carezza, a significare il senso di una vita trascorsa insieme.