"Moby Dick" pubblicato nel lontano 1851 è considerato oggi, meritatamente, uno dei capolavori delle letteratura americana, e come tutti i capolavori non venne apprezzato dai contemporanei, tanto che Melville finì la sua esistenza in miseria e in bilico con la follia. In Italia fu tradotto da Cesare Pavese solo nel 1930 e pubblicato due anni più tardi. Nella lotta epica tra Ahab e la balena bianca, Moby Dick riassume il Male dell'universo e il demoniaco presente nell'animo umano. Ahab ha l'idea fissa di vendicarsi della balena che lo ha mutilato e a ciò si unisce una furia autodistruttiva che trascinerà con sé tutto il suo ignaro ed innocente equipaggio.
Non c’è vento, non c’è spazio in Moby Dick, non vi sono orizzonti sconfinati da contemplare ma solo una discesa verso il basso, negli inferi dell’animo umano. Il pensiero non si allarga, non prende fiato ma sprofonda in un imbuto sempre più stretto fino a concentrarsi in un solo punto: l’ossessione. Il mare è solo un pretesto, rimane ai margini, tanto che a volte, leggendo, ci si dimentica di lui.
Il Coro Piccoli F.De Andrè (45 straordinari artisti dai 6 ai 13 anni) si cimenta con questa pietra miliare della letteratura mondiale, in un doppio binario che è il gioco della partenza, del viaggio, della curiosità, della voglia di conoscere altro ed altri, e quello più cupo della conoscenza del Male. Il Male che sembra essere affidato a Moby Dick per avere qualcosa di riconoscibile contro cui schierarsi, ma che in realtà, come cantano i bambini, è ciò che tanto ci attira, che dentro agli abissi, (i nostri..) nasce e respira.. Le canzoni come sempre sono un filo narrativo fondamentale, in cui questo doppio binario si intreccia, consegnando il messaggio perfettamente intelligibile anche per i più piccoli.
Una storia che sembra avere molti cuori, troppi, per quello unico dello spettatore e che attraverso la narrazione di Ismaele, il prescelto, percorre locande, città, vicoli umidi e nebbiosi, cappelle per l'ultima preghiera prima di affidarsi all'Oceano, alla nave, alla monomania del suo capitano, alle lance, nella folle lotta dell'uomo contro la balena, alla calma piatta che precede l'ultima tempesta..
Moby Dick
Testo: Gloria Clemente
Scenografia: Alessandro Ratti
Musiche originali di Gloria Clemente
eseguite dal vivo da Andrea Cozzani e Pietro Sinigaglia
Laboratorio teatrale e luci Simone Ricciardi
con Roberto Alinghieri nel ruolo di Ahab
Dialma Ruggiero, giovedì 27 e venerdì 28 aprile ore 21.15
Ingresso 10€, ridotto 6€