Giovedì 2 marzo alle ore 21 a Sarzana, in Sala della Repubblica; venerdì 3 alle ore 9 alla Spezia, nell'Auditorium dell' Istituto Superiore Fossati.
Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale nell'Istituto Italiano di Scienze Umane, Directeur de Recherches nell'Ecole en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University, è l'ospite delle prossime iniziative dell'Associazione Culturale Mediterraneo.
Giovedì 2 marzo alle ore 21, nella Sala della Repubblica, lo storico presenterà il suo libro "Samarcanda", dedicato alla città uzbeka. Samarcanda è una parola che sembra condensare in sé tutto il fascino dell'Oriente, città simbolo della via della seta e dei suoi fasti perduti. Tutti la conoscono, tutti ne sono ammaliati, anche senza averla mai vista. Eppure, solo per pochi questo nome così evocativo corrisponde a precise nozioni storiche o geografiche. La città, cuore di quell'Asia centrale rimasta al di fuori dalla narrazione dei media anche dopo il naufragio dell'Urss di cui era parte, è la protagonista di un volume che ha il pregio di narrare in modo godibile la sua straordinaria storia, in un racconto che intreccia memorie storiche, letterarie e politiche. E' un viaggio che parte dall'epoca antica –"Samarcanda è prossima all'estrema tra le Alessandrie fondate dal re macedone"- per arrivare al grande Tamerlano, "uno dei più terribili protagonisti delle vicende millenarie del genere umano", che la scelse come sua capitale reinventandola, e dove ancor oggi si trova il suo mausoleo. Una stagione, quella dell'impero del conquistatore turco-mongolo, che portò Samarcanda per una breve quanto fulgida stagione a essere al centro di uno sterminato impero, se non addirittura del mondo. E poi il "Grande gioco", quando la Russia zarista e la Corona britannica -fra spie, complotti e politiche coloniali- si contendevano il dominio sull'Asia centrale; fino all'epoca sovietica che l'ha inscritta, nel quadro delle nuove nazioni voluto da Stalin, all'interno della Repubblica socialista dell'Uzbekistan, mettendo da parte -in modo forse irreparabile- la componente culturale persiana fino ad allora egemone a scapito di quella turca. E giù fino a un presente carico di sfide, dove il fondamentalismo islamico si confronta -riuscendone al momento sconfitto- con la vecchia nomenclatura sovietica simboleggiata dal Presidente Islam Karimov, morto lo scorso anno. Unendo le conoscenze dello storico alla passione del viaggiatore, l'autore offre in questo volume un affresco personale, a tratti intimo, di questa città antica e insieme nuovissima.
Venerdì 3 marzo alle ore 9, nell'Auditorium dell'Istituto Superiore Fossati, Cardini presenterà i libri "Europa e Islam" e "Il Califfato e l'Europa". I due volumi, scritti a vent'anni di distanza, si soffermano su un rapporto che ha una genesi lontana e complessa e si sviluppa attraverso mille anni di alterne vicende, di pace e massacri, di scambi commerciali e alleanze. L'ottica dell'autore è tesa a fornire dati storici oggettivi che non intendono esprimere giudizi di merito né nei confronti dell'uno né dell'altro "contendente". In definitiva l'interrogativo da porsi è: ma davvero l'Europa -ma anche l'Occidente in senso lato- è in guerra con l'Islam? Siamo davvero allo scontro di civiltà? E soprattutto davvero l'Occidente è la sola realtà che incarna i valori di democrazia, libertà e tolleranza nei quali continuiamo a riconoscerci? In realtà l'attenta lettura degli eventi storici confuta queste affermazioni e riconduce molto spesso i conflitti più che a uno scontro di civiltà ai più biechi interessi economici e di potere. Troppo spesso l'Occidente tende a considerare l'Islam come una realtà monolitica, trascurando invece la sua complessità e le numerose variabili che lo contraddistinguono. I musulmani nel mondo sono oltre un miliardo e mezzo e tra questi vi è di tutto, dal credente più scrupoloso e osservante, al credente distratto, ai mistici, ai fanatici. È con questa complessa realtà che dobbiamo confrontarci, analizzandola e imparando a conoscerla, rilevando le differenze identitarie, laddove sussistono, ed esaltando le similitudini, le affinità che pure vi sono. Un cammino lungo e faticoso, che di certo non potrà svolgersi in armonia se continuerà a essere costellato dalla superficialità di analisi che tendono alla generalizzazione e alla mistificazione, e dove l'odio e la violenza continueranno ad autoalimentarsi in una spirale senza fine.
Le due iniziative -che fanno parte del progetto "Mediterraneo diviso. Prove di dialogo"- si tengono in collaborazione con il Comune di Sarzana e con l'Istituto Superiore Fossati.
A causa di un sopraggiunto impegno del professor Cardini, l'iniziativa all'Istituto Superiore Fossati, prevista inizialmente per le ore 11, è stata anticipata alle ore 9, mentre è stata annullata l'iniziativa prevista alle ore 17 al CAMeC.