Oltre 500 sono ragazzi tra i 16 e i 19 anni provenienti dalle scuole secondarie superiori delle province di La Spezia, Ferrara e Massa Carrara, a cui si uniscono un gruppo di universitari degli atenei di Bologna, Firenze, Genova, Milano, Parma, Pisa e Urbino.
Ad affiancare gli studenti ci sarà un centinaio di volontari adulti: insegnanti degli istituti superiori; iscritti all'Università dell'Età Libera e all'Università Popolare di Castelnuovo di Magra; membri dell'ANMI (Associazione Nazionale Marinai d'Italia), dell'Arci Val di Magra; della Protezione Civile, della Pubblica assistenza e del Circolo Fotografico Sarzanese.
I volontari partecipano sempre con energia alla manifestazione contribuendo a decretarne ogni anno il successo. Con le loro magliette bianche sulle quali campeggia il logo del festival e il cordoncino rosso con il cartellino che li identifica, durante il festival ricoprono tanti ruoli con encomiabile disponibilità: dalla squadra Twitter e Instangram a quella dei fotografi; dal punto informazioni all'accoglienza ai relatori; dalla presentazione degli eventi all'assistenza nei laboratori per bambini; dal sostegno agli eventi parallelaMente e creativaMente kids, a quello in sala stampa. Per la formazione dei volontari sono stati organizzati incontri specifici per ogni singolo gruppo durante il mese di agosto.
Gustavo Pietropolli Charmet, direttore scientifico del festival, spiega: «Cooptati a rendere allegro, ospitale e funzionante il festival, centinaia di giovani del territorio hanno accolto l'invito. Hanno piacere di dimostrare la propria utilità e competenza nel garantire ospitalità sorridente a chi viene a studiare e cercare di capire nella loro terra. A sostenerli nella scelta la loro scuola che ha avuto l'occasione di sottoscrivere una più che decennale alleanza educativa col Festival, coinvolgendosi in una riflessione condivisa.
I volontari del Festival sono diventati una tradizione per i ragazzi del territorio: le nuove generazioni ne sentono parlare bene da quelli più grandi: si conosce gente che viene da più lontano, si fanno amicizie, ci si diverte e si lavora moltissimo. Non si è più soli e non ci si annoia mai: arrivano gli scienziati, gli scrittori famosi, bisogna presentarli e, quando si finisce il lavoro, ci si siede ad ascoltare. E' incredibile come si capisca quasi tutto; ai volontari del Festival questo modo di fare cultura piace: è serio, ma lo possono capire anche quelli che a scuola fanno fatica a concentrarsi».
«Passione, impegno, entusiasmo: è questo lo spirito con cui i 500 ragazzi volontari portano il loro essenziale apporto al Festival della Mente contribuendone attivamente alla buona riuscita - aggiunge Benedetta Marietti, direttrice artistica della manifestazione. Per tre giorni partecipano come protagonisti all'organizzazione di un evento culturale, diventano fotografi e esperti di social network, dispensano informazioni, accolgono i relatori e presentano gli incontri, ognuno di loro scegliendo il proprio ruolo e seguendo la propria attitudine, e forse, individuando una possibile professione futura. In cambio del loro contributo strategico, ricevono stimoli, si sentono valorizzati e coinvolti, e soprattutto sono portati a assimilare e diffondere i valori della cultura e della condivisione».