"La demolizione del muro perimetrale del Convento degli Olivetani alle Grazie, avvenuta con un blitz nella tarda serata di martedì e mercoledì, non è solo una violenza alle nostre memorie ma rappresenta la violenza a una comunità, alle sue tradizioni e alla sua storia.
Permettere una cosa del genere vuol dire calpestare la sensibilità di tutti noi. E' il simbolo del menefreghismo che, prepotentemente, spiana e stravolge quel poco di buono che rimane. Altrove impiegherebbero risorse per mantenere e valorizzare ciò che rende particolare, unico e pregevole un luogo evocandone la storia. Qui si distrugge e solo per interessi personali.
La demolizione del muro è solo l'ultima di una serie di interventi tesi a cancellare quelli che sono i valori identitari del sentire popolare che non sono ristretti ai beni riconosciuti e tutelati dalla Soprintendenza.
Il mondo si indigna quando demoliscono Palmira, questa non è certo Palmira ma è la nostra piccola storia. Chi non sente niente davanti a tutto questo non può dirsi uomo di cultura e attento ai sentimenti umani.
Siamo grati a tutti coloro che senza prepotenza né violenza ma con la loro cultura e il loro impegno difenderanno il lavoro, la memoria, il sapere e la storia del genere umano".