A lanciare ora l'allarme è Susanna Varese ed a chiudere è una delle botteghe storiche della Spezia.
Ecco il post pubblicato su Facebook per spiegare perchè il negozio di modellismo XXV Legio abbassa la serranda.
"Visto che ormai apriamo a singhiozzo, mi sento di dare UNA DOVEROSA SPIEGAZIONE
E' con grande dolore, tristezza e rabbia che comunico la cessazione, dopo quasi 20 anni, dell'attività del nostro negozio di modellismo XXV Legio, uno spazio creativo pensato e voluto con passione, gestito con amore e con l'intento , non solo di vendere e chi conosceva Luigi può certamente confermarlo, ma di offrire consulenza, opportunità di scambio culturale, supporto alle nuove generazioni, in un luogo dove non mancava mai l'entusiasmo e si era felici di tornare un po' bambini.
Io e Daniele abbiamo cercato in tutti i modi di sanare una situazione già molto difficile tre anni fa, con impegno, amore, sacrificio, ma appena cercavamo di rialzare la testa, venivamo spinti di nuovo nel fango.
Siamo tra le tante vittime di uno Stato avido, corrotto, miope che mette in ginocchio il commercio, colpendolo con tasse esagerate, proprio quando la crisi diminuisce le entrate, che costringe le persone a lavorare per sopravvivere e non per vivere, uno Stato che non fa gli interessi dei cittadini e non è più una "res publica" ma ha perso di vista l'interesse primario e fondamentale per il bene della collettività e restituisce, in cambio di tasse, solo sprechi e inefficienze.
Questo Stato legittima l'usura tramite il mostro Equitalia che divora chi si trova in difficoltà, perché lì certo non approdano gli evasori.
La Apple che guadagnava milioni in Italia ha omesso la dichiarazione dei redditi dal 2008 al 2013, infatti avendo il domicilio all'estero, non versava neanche una tassa. Naturalmente ha raggiunto un accordo con il fisco italiano per sanare l'evasione di quasi un miliardo di euro. E che dire di Google?
Essere grandi evasori conviene ... essere onesti no!
Quelli come noi devono abbassare le serrande e perdere tutto!
Senza le attività commerciali, la città muore, si svuota e una generazione geneticamente modificata dipendente dal computer prenderà il sopravvento: amicizie virtuali, acquisti su internet attuando una guerra all'ultimo sconto, niente più contatti umani, esseri umani tecnologicamente avanzati, ma imbarbariti, in una città vissuta dentro uno schermo.
Questa è l'evoluzione e dobbiamo accettarla, dirà qualcuno!
Forse per progredire bisogna regredire e toccare il fondo ed è quello che stiamo facendo. Fermiamoci finché siamo in tempo, cominciando con il recuperare il contatto umano, magari acquistando in un piccolo negozio o leggendo un libro cartaceo, magari cenando, mentre si conversa con il vicino e non messaggiando al cellulare, passando una serata a raccontare favole ai propri figli, invece di piazzarci davanti alla TV
GRAZIE A TUTTI I NOSTRI AFFEZIONATI CLIENTI!"