MERCOLEDI 31 OTTOBRE
ORE -17.15-19.30-21.40 AMOUR
GIOVEDI 1 NOVEMBRE
ORE 15.15-17.20-19.30-21.40 AMOUR
VENERDI 2 NOVEMBRE
ORE 17.30--21.30 AMOUR
SABATO 3 NOVEMBRE
ORE 17.15-19.30-21.40 AMOUR
DOMENICA 4 NOVEMBRE
ORE 15.15-17.20-19.30-21.40 AMOUR
LUNEDI 5 NOVEMBRE
ORE 17.30-21.15 AMOUR
MARTEDI 6 NOVEMBRE
ORE 17.15-19.30-21.30 CENA TRA AMICI
MERCOLEDI 7 NOVEMBRE
ORE -17.15-CENA TRA AMCI
ORE 19.15 AMOUR
ORE 21.30 EUROPA CINEMA:L'OSPITE INATTESO (ingresso libero)
AMOUR Un film di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Emmanuelle Riva durata 127' min. - Francia, Austria, Germania, 2012.
Interpretato in modo sublime da due attori che si sono formati con la Nouvelle Vague, ovvero Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva, entrambi da premio, Amour è il film tenero che in
fondo ci aspettavamo da uno come Haneke su un argomento come questo. Non poteva che essere così, senza una sbavatura. Colpisce, commuove e, soprattutto narra una storia che ha per davvero come tema principale quello del suo titolo: l'Amore.
CENA TRA AMICI Un film di Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte. Con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Françoise Fabian, durata 95'- Francia, Belgio, 2012.
Doveva essere una tranquilla cena tra amici, una serata in compagnia, ma si trasforma presto in un
tragicomico regolamento di conti. Tutto ha inizio con una semplice domanda, e Vincent, agente immobiliare e futuro papà, piomba in una spirale di rancore ed imbarazzo. Quale nome avrebbe scelto per il nascituro? La curiosità della famiglia, l'atmosfera frizzante e conviviale, l'attesa della moglie che non arriva mai. E la situazione, improvvisamente, gli sfugge di mano. Scritto e diretto da Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, autori anche dell'omonima pièce teatrale, Cena tra amici è una commedia che spiazza e diverte.
L'OSPITE INATTESO Un film di Thomas McCarthy. Con Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Jekesai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes. durata 104 min. – USA, 2012
Che bello. Un film, essenziale nella sua semplicità, con un Richard Jenkins stellare nel passaggio dal "vecchio trombone" ormai sfinito della sua routine alla persona che ritrova un ruolo nel mondo.
Tutti i personaggi sono ben delineati, tutti diversi, tutti uguali nel suono, tanto che fa venire voglia di imparare a suonare il djembé. Tutti clandestini con il sogno dell'America, tutti alla ricerca di un posto nel mondo dove stare. E sullo sfondo una New York mai oleografica, mai skyline da cartolina, piuttosto una città dai mille contrasti, multirazziale e conservatrice.