Interverranno Erdal Karabey, Presidente dell'Associazione Culturale Kurdistan Toscana, e Diego Siragusa, scrittore e saggista. L'incontro si propone di approfondire le cause del caos in Medio Oriente e i possibili rimedi.
Il terrorismo, in parte provocato dagli interventi militari statunitensi in Medio Oriente, ci ha portati dentro la guerra. Ma la guerra ha radici che affondano anche nelle feroci rivalità tra Stati che aspirano all'egemonia nella regione: Iran, Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Israele. In particolare Turchia e Arabia Saudita hanno spesso aiutato i terroristi dell'Isis. L'Isis si combatte, quindi, unendo le forze: Usa, Russia e Unione europea in primis, ma anche tutte le potenze regionali. Dicendo a turchi e sauditi che non è più tollerabile il doppio gioco. Ma anche a tutti noi occidentali che è intollerabile acquistare petrolio dai terroristi e vendere loro armi. In particolare, si uscirà dal caos dando una soluzione alla questione curda e a quella palestinese. La Turchia, che pure è membro della Nato, bombarda i curdi -che stanno combattendo non solo per loro ma anche per noi- non l'Isis. Israele continua a sviluppare la colonizzazione dei Territori occupati, portando alla radicalizzazione del conflitto e alla disperazione. Usa e Unione europea stanno facendo marcire questo problema, che per gli arabi ha un alto valore simbolico. C'è poi una battaglia culturale da fare in Occidente, contro coloro che vorrebbero sospingere l'Islam nelle catacombe: il nostro vero interesse è favorire la nascita di un Islam europeo, che ci affianchi nella lotta al terrorismo.
La giornata di riflessione sul Medio Oriente proseguirà alle ore 21,30 al Cinema Il Nuovo, dove verrà proiettato il film "Miral" del regista ebreo Julian Schnabel, tratto dal libro di Rula Jebreal "La strada dei fiori". Il film è ambientato nel 1948, in una Gerusalemme consumata dalla guerra. Una donna, Hind Husseini, mentre si reca al lavoro incontra per la strada 55 bambini: sono degli orfani palestinesi che vagano senza meta. Incapace di voltar loro le spalle, Hind li porta a casa con sé, dove li sfama e offre loro rifugio. Nell'arco di alcuni mesi, il numero degli orfani aumenta sempre di più fino ad arrivare a 2000 bambini. Hind decide di trasformare la sua casa nell'istituto Al-Tifl Al-Arabi. In seguito l'istituto diventerà anche una scuola, simbolo di speranza per le ragazze vittime del conflitto israelo-palestinese.